Caso Giordano Vini, il sindaco di Diano d’Alba: “Siamo preoccupati”

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Sono giorni difficili e di grande confusione per i dipendenti della Giordano Vini, storica azienda vitivinicola con sede a Diano d’Alba, il cui futuro resta contornato da tanti, troppi dubbi. Dopo la fusione, avvenuta un anno fa, con l’azienda trentina Provinco e gli annunci di una possibile riduzione dell’organico, ecco che si sono materializzate le prime operazioni di terziarizzazione ad agosto, seguite, pochi giorni fa, dalle nuove notizie che parlano di altri 48 dipendenti che dovrebbero passare ad un’altra società.

 

“Non ho novità, ma da quello che ho capito e letto sembra che ci sia stato un ripensamento per quanto riguarda l’acquisizione di un’altra società – spiega il sindaco di Diano d’Alba Ezio Cardinale -. Ero presente insieme ad un assessore il giorno dello sciopero e ho parlato con i dipendenti, il direttore generale e il direttore del personale: loro si sono espressi in maniera non negativa sulla questione. La situazione è fluida, la mia speranza è solo che non vengano date aspettative che poi restino disattese”.

 

Come state vivendo questa situazione? Siete preoccupati?

“Certo che lo siamo, per noi il nome Giordano evoca un rapporto affettivo, una famiglia, evoca il nome di Nando che, partito dal nulla, ha creato l’azienda che noi tutti conosciamo. Vedere queste criticità ci fa male, è un momento difficile. Se non sbaglio, di Diano all’interno dell’azienda ci sono solo 12 dipendenti, ma al di là di questo qui si parla di famiglie, di lavoratori. La Giordano è un’azienda importante, e quando un’azienda importante sul territorio ha un momento di ridimensionamento o di novità, siamo tutti con il fiato sospeso”.

 

E’ fiducioso?

“Per rispondere vorrei prima capire bene, come tutti, operai e dipendenti in primis, quella che è la reale situazione. Bisogna capire cosa si vuole fare, dove si vuole arrivare, se Giordano rimarrà solo un nome o se dietro resterà un’azienda che dà lavoro e opera sul territorio. Insomma, l’azienda che tutti conosciamo”.

 

Come vi muoverete come amministrazione?

“Dopo che avremo una visione più chiara, ho già invitato tutti i sindaci presenti sul territorio ad incontrarci, magari in un consiglio aperto, per parlare e fare sentire la nostra voce. Io dubito che un sindaco possa intervenire in maniera concreta in questa situazione, ma sicuramente far sentire la nostra voce penso che sia una cosa indispensabile”.

 

GDS