Sassi dal cavalcavia sulla A6 | Due ragazzini minorenni individuati come responsabili

0
270

Nei giorni scorsi, per ben quattro volte i Carabinieri della Compagnia di Savigliano e gli Agenti della Polizia Stradale della Sottosezione di Mondovì erano intervenuti nel territorio del comune di Caramagna Piemonte (CN), i militari dell’Arma sul cavalcavia del “Collaretto” mentre gli agenti della Polstrada lungo la sottostante sede autostradale della A 6 Torino-Savona, in quanto i conducenti di alcuni veicoli in transito, compresi alcuni tir ed un bus turistico, segnalavano al 112 ed al 113 la presenza di ragazzi che lanciavano sassi contro i mezzi in transito.

         Carabinieri ed agenti della Polstrada, una volta ricevute le segnalazioni ed in qualche caso anche le denunce per i danneggiamenti subiti da alcuni automobilisti in transito a seguito del lancio dei sassi in autostrada all’altezza di quel cavalcavia, hanno operato in perfetta sinergia tra loro facendo riferimento alle rispettive competenze: i militari dell’Arma si sono occupati della viabilità ordinaria svolgendo servizi anche in borghese lungo le strade provinciali e comunali da cui si accede al cavalcavia mentre la Polizia Stradale ha eseguito analoghi servizi lungo l’autostrada.

          La svolta è giunta nella giornata di ieri quando, grazie all’attenta analisi dei filmati estrapolati dal sistema di videosorveglianza che monitora l’A 6 Torino-Savona da parte dei poliziotti, è emerso che gli autori del pericoloso lancio di sassi erano due ragazzi in bici. I carabinieri di Racconigi a quel punto hanno battuto tutti i casolari presenti in un raggio alcuni chilometri dal cavalcavia riuscendo ad identificare gli autori del lancio dei sassi.
         Si tratta di uno studente 14enne e di un altro ragazzo 11enne, entrambi abitanti in un piccolo comune del Roero non molto distante da quel cavalcavia, segnalati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Torino per il reato di danneggiamento aggravato in concorso.
        Ai carabinieri, che dopo averli identificati li hanno affidati ai loro genitori su disposizione del P.M. di turno della Procura dei Minori di Torino, i ragazzini hanno poi confessato dicendo di averlo fatto per mero divertimento e per vincere la noia, senza rendersi conto del grave pregiudizio e dei rischi a cui stavano esponendo gli ignari utenti dell’autostrada in quei momenti in transito in autostrada sotto quel cavalcavia.