Quella che doveva essere solo un’iniziativa finalizzata a sollecitare la restituzione di un prestito, si è trasformata in una denuncia per una sfilza di reati quali rapina, minacce, ingiuria, violazione di domicilio e esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle persone, che vede indagati un italiano e due rumeni abitanti nel Roero.
Sono stati i Carabinieri di Neive a far luce sulla vicenda che risale a circa dieci giorni fa. I militari, allertati dalla denuncia di un agricoltore della zona che ha raccontato di essere stato aggredito, minacciato e derubato del cellulare, hanno effettuato una serie di minuziosi accertamenti e ricostruito l’intera vicenda.
L’episodio trae origine da un debito contratto dall’agricoltore con uno dei tre. Visto che le richieste di restituzione del denaro non andavano a buon fine, il creditore ha deciso di passare alle vie di fatto e ha messo in piedi un commando per una spedizione punitiva. I tre si sono presentati a casa dell’agricoltore, e dopo minacce e spintoni, uno di questi gli ha sfilato il telefono cellulare dalla tasca, non è chiaro se per impedirgli di dare l’allarme o per persuaderlo ad onorare il suo debito. In tutto questo il creditore è passato, come si suole dire, dalla ragione al torto coinvolgendo anche la coppia di rumeni le cui responsabilità sono tuttavia marginali.