Attivata l’anagrafe delle Api per difendere e valorizzare il settore | Il viceministro Olivero: “Stiamo lavorando perché il miele sia riconosciuto come produzione di eccellenza”

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Come promesso dal viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero, nel tavolo di lavoro tenutosi lo scorso 8 gennaio, è in funzione, da alcuni giorni, l’anagrafe delle api. Gli operatori del settore, attraverso il Sistema informativo veterinario accessibile dal portale del ministero della Salute, possono registrare le loro aziende, comunicare l’apertura di una nuova attività, la consistenza degli apiari, il numero di arnie possedute e le movimentazioni per le compravendite. La procedura on line per la richiesta account è attivabile con il collegamento al sito www.vetinfo.sanita.it .

 

Si tratta di una prima risposta all’emergenza che il settore ha dovuto subìre negli ultimi mesi, con la presenza, nel Nord Italia, e in particolare in provincia di Cuneo, della Vespa velutina, feroce predatore del prezioso insetto produttore di miele, e al Sud, dei focolai di Aethina tumida, il coleottero parassita che distrugge la covata annientando le api. Ma non solo. In questo modo, con un’importante innovazione, si garantiscono maggiore trasparenza e rintracciabilità al comparto.

 

Inoltre, il ministero delle Politiche Agricole, in collaborazione con le associazioni di rappresentanza e le organizzazioni professionali del comparto, sta lavorando alla realizzazione di un’attività di ricerca, informazione e formazione, attraverso la sperimentazione di strumenti riguardanti la diagnosi e la lotta alle situazioni di emergenza; poi, alla tutela delle api regine di origine autoctona (l’ape ligustica e quella sicula); alla promozione e alla valorizzazione del miele di produzione nazionale e al contrasto delle sofisticazioni le quali, sempre di più, stanno interessando e danneggiando il settore.

 

Il tutto per sostenere e rilanciare il comparto, che vanta numeri importanti. Sul territorio nazionale, infatti, operano 12.000 addetti professionali più 40.000 apicoltori che svolgono l’attività per autoconsumo; ci sono oltre 30 tipi di miele classificati; gli alveari censiti raggiungono quota 1.157.196, più altri 360.000 non denunciati;  la produzione media, durante gli anni favorevoli, si attesta a 23.000 tonnellate (nel 2014, gli insetti killer e il maltempo l’hanno ridotta a 12.000 tonnellate).  “L’attenzione al settore – sottolinea il viceministro Olivero – è alta. Vogliamo preservare la qualità del miele italiano e  ci adopereremo, sempre di più, perché possa essere apprezzato dai consumatori e riconosciuto come una produzione di eccellenza. Per questo sono certo che l’apicoltura arricchirà il dibattito di Expo 2015 sul cibo e la biodiversità”.