Ieri ad Alba si è parlato di una provincia di Langhe, Roero e Monferrato

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Avviato il dibattito sull’argomento, preludio a un prossimo incontro che tratterà la riforma del Titolo V della Costituzione

Domenica 26 ottobre 2014 – 14.00

“Provincia, quale futuro?”: questo il nome del convegno (promosso da Scelta Civica) tenutosi nella mattinata di ieri, presso il Caffè Savona di Alba. A interrogarsi sul futuro dell’ente territoriale, il cui Consiglio provinciale è stato rinnovato appena due settimane or sono, il deputato Mariano Rabino, l’ex vicepresidente della Provincia di Cuneo (ed ex commissario straordinario) Giuseppe Rossetto e la neoeletta consigliere provinciale Ada Toso, cui si è aggiunta per i saluti finali la collega Annamaria Molinari.

 

Moderati da Pietro Ramunno, segretario dell’associazione Alba al Centro, i relatori – di fronte a una nutrita platea di amministratori locali e semplici cittadini – hanno avviato il dibattito sull’argomento, preludio a un prossimo incontro che tratterà la riforma del Titolo V della Costituzione.

Ad aprire l’incontro è stato l’onorevole Rabino, che partendo dalla Legge 7 aprile 2014 n° 56 si è soffermato sulla ridefinizione delle competenze tra i vari livelli amministrativi del nostro Paese, invocando un più preciso ricorso al principio di sussidiarietà e, allo stesso tempo, facendo appello all’avvio di un percorso che porti alla costituzione di una federazione di Stati che renda l’Unione Europea ancora più forte e coesa. L’on. Rabino ha quindi chiuso con una proposta forte: “L’attuale ripartizione territoriale della Provincia di Cuneo è superata… Perché non immaginiamo la creazione di un ente territoriale di area vasta che accorpi Langhe, Roero e quella parte di Monferrato assimilabile agli altri territori citati, in una sorta di comprensorio dell’eccellenza enogastronomica riconosciuta anche dall’Unesco?”.

 

Quindi l’intervento dell’avvocato Rossetto, la cui analisi – celebrando Giolitti come modello virtuoso – ha riguardato lo stato precario in cui versano le casse della Provincia, a un passo dal disavanzo, pressoché inevitabile preludio al dissesto finanziario. “Siamo di fronte al paradosso per cui vengono abolite le Province, ma rimangono in piedi le competenze ad esse attribuite e i servizi che dovranno continuare a essere erogati, su tutti la gestione delle scuole e la manutenzione delle strade. A livello centrale si continuano a tagliare i trasferimenti, e la Provincia non è più in grado di garantire gli equilibri di bilancio, non potendo contare su importanti leve fiscali proprie. Siamo già intervenuti pesantemente sul taglio della spesa corrente, riuscendo in un miracolo che ha solo posticipato l’inevitabile: a fronte dei nuovi tagli imposti da Roma rimarranno da trovare altri 3,9 milioni di euro per chiudere l’assestamento di bilancio”.

Infine Ada Toso, che ha proposto di far fronte alla mancanza di risorse economiche con la valorizzazione delle risorse umane di cui la Provincia dispone. “Non vogliamo essere i liquidatori della Provincia, ma i protagonisti di una nuova assemblea costituente. La situazione attuale è davvero problematica, ma con uno sforzo comune di tutte le persone di buona volontà che, gratuitamente, si sono fatte carico dell’impegno amministrativo in Provincia, sono convinta riusciremo a proporre delle soluzioni valide”.