Catturato a Torino Vittorio Ierinò, presunto esecutore dell’omicidio Germanò

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Ricercato dopo l’omicidio di Salvatore Germanò, ex collaboratore di giustizia vessato dagli usurai

Venerdì 10 ottobre 2014 – 13.00

Quando i Carabinieri del  GIS ( Gruppo di Intervento Speciale ) hanno abbattuto la porta di ingresso blindata dell’appartamento al secondo piano di Torino, Via Duino 197, e vi hanno fatto irruzione unitamente ai colleghi del ROS e dei Comandi Provinciali di Torino e Cuneo, Vittorio Ierinò, già ricercato perché ritenuto corresponsabile dell’omicidio di Salvatore Germanò, ex collaboratore di giustizia misteriosamente scomparso in Borgo San Dalmazzo il 18.07.2014, non ha potuto far altro che arrendersi e neppure tentare di impugnare la sua pistola Beretta calibro 9, di provenienza furtiva, completa di caricatore e cartucce.

Circa due mesi, tanto è durata la latitanza del cinquantacinquenne originario di Gioiosa Ionica, braccato dai Carabinieri sin dalle ore immediatamente successive al ritrovamento del cadavere del Germanò, ucciso con un colpo di pistola alla testa lo stesso giorno della scomparsa, in un piccolo fondo agricolo di sua proprietà della periferia di Borgo San Dalmazzo ( CN ), e poi seppellito a poche centinaia di metri di distanza.

 

Un delitto scellerato ordito ed eseguito da Ierinò con il concorso di Parlato Pantaleone e Mandrile Pier Giorgio, rispettivamente di 53 e 43 anni, entrambi residenti  nella cittadina cuneese e legati alla vittima da vecchi rapporti.

 

Molti ancora gli aspetti della vicenda che le indagini, coordinate personalmente sin dalla prima ora dal Procuratore della Repubblica di Cuneo, Dott. Nanni Francesca, devono ancora chiarire, ad iniziare da quello che sino ad ora appare comunque il più probabile movente dell’omicidio: l’azzeramento di importanti crediti vantati dal Germanò nei confronti di Parlato e Mandrile che, stanchi delle sue pressioni e minacce, avrebbero deciso di eliminarlo ricorrendo all’aiuto dello Ierinò.  

 

Notificatagli l’ordinanza di custodia cautelare emessa a suo carico dal GIP del Tribunale di Cuneo per concorso in omicidio volontario, detenzione e porto illegali di arma da fuoco ed occultamento di cadavere, i Carabinieri della Compagnia di Borgo San Dalmazzo, responsabili della conduzione di tutte le attività investigative e  preziosamente coadiuvati  negli ultimi giorni dai colleghi del ROS e del Reparto Operativo di Torino, hanno condotto il pregiudicato calabrese presso la Casa Circondariale Lo Russo e Cutugno di Torino.