Patrizia Manassero aderisce ai Referendum stop austerità

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Presto disponibili i moduli per le firme nei comuni e nelle sedi della Cgil

Mercoledì 30 luglio 2014 – 15.30

La senatrice Patrizia Manassero ha aderito al comitato parlamentare per i referendum stop austerità.

Si tratta di quattro quesiti referendari che si propongono di intervenire direttamente sul fiscal compact rompendo i vincoli che impediscono un rilancio economico del Paese, obbligano a ricorrere a tagli di spesa pubblica e incrementi della pressione fiscale con l’effetto di danneggiare irrimediabilmente qualsiasi prospettiva di ripresa economica.

 

Il primo quesito referendario si occupa del principio costituzionale dell’equilibrio dei bilanci pubblici. Il Governo e il Parlamento non potranno stabilire obiettivi di bilancio più gravosi di quelli definiti in sede europea. In particolare vengono abrogate quelle parti di due disposizioni  che consentono di andare al di là degli obiettivi di bilancio stabiliti dall’Unione.

 

Il secondo quesito referendario chiede  che il principio costituzionale di equilibrio dei bilanci pubblici non sia più inteso come automatica e meccanica applicazione di un obiettivo stabilito dall’Unione europea, fra l’altro con modalità poco trasparenti. Si abroga la disposizione che prevede l’esatta “corrispondenza” tra il principio costituzionale di bilancio e il cosiddetto “obiettivo a medio termine” stabilito in sede europea. Le normative europee, va aggiunto, non impongono la rigida e assoluta coincidenza degli obiettivi di bilancio nazionale con l’”obiettivo a medio termine”; ben diversamente, si prevedono condizioni di flessibilità che, con il referendum abrogativo, si intendono compiutamente ripristinare ed applicare.

 

L’approvazione del terzo quesito referendario avrà come conseguenza che l’Italia potrà ricorrere all’indebitamento per realizzare operazioni relative alle partite finanziarie anche se non si verificano gli specifici eventi di carattere straordinario previsti dalla legge. Si intende abrogare la norma che limita il ricorso all’indebitamento per realizzare operazioni finanziarie ai soli casi eccezionali stabiliti dalla legge, limite che non scaturisce dalla Costituzione, né è imposto da impegni europei. Abrogando questo limite, si consentirà al nostro Paese di contrastare gli effetti del ciclo economico negativo con un maggior ventaglio di strumenti di politica economica e industriale.

 

Il quarto quesito referendario prevede che l’attivazione obbligatoria e automatica del cosiddetto “meccanismo di correzione” delle politiche di finanza pubblica (meccanismo che, per intenderci, imporrà nuove tasse o riduzione delle spese pubbliche se non sarà raggiunto l’obiettivo di bilancio) avverrà soltanto quando previsto dall’Unione europea, e non anche quando imposto da trattati internazionali.

 

Ho aderito a questi referendum – spiega Patrizia Manassero – perché mi sembrano proposte chiare che consentirebbero finalmente una concreta inversione di tendenza alle politiche per l’austerità. È questo il modo corretto di procedere per ottenere un cambiamento senza proposte distruttive come l’uscita dall’euro che provocherebbero molti danni e nessun reale beneficio”.

 

La campagna referendaria è appena iniziata. Presto i moduli per firmare saranno presenti nei comuni e nelle sedi della Cgil.

Per informazioni www.referendumstopausterita.it.

 

cs