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Ospitalità rifugiati e profughi a Bra: Sibille risponde a Somaglia

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Il sindaco uscente: “L’argomento viene tirato in ballo ora, con un leggero ritardo di soli cinque anni”

Lunedì 28 aprile – 16.30

Botta e risposta tra Bruna Sibille, sindaco uscente di Bra e uno degli sfidanti, il candidato per il centro-destra Massimo Somaglia. Tema del confronto l’accoglienza di profughi nella città della Zizzola, la cui amministrazione, nel 2009, aderì al cosidetto Sprar (ovvero il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).

La replica in una lettera che riceviamo e pubblichiamo:

 

“Oggetto: Ospitalità rifugiati e profughi a Bra.

Signor Direttore,

Il candidato sindaco della coalizione di centro destra ha pubblicamente chiesto informazioni circa l’adesione, da parte dell’amministrazione comunale di Bra, al programma di protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Si tratta di un atto che il Comune adottò nel 2009, anche a seguito delle richieste che la Prefettura di Cuneo fece nell’ambito di un programma promosso dal ministero dell’Interno, allora guidato da Roberto Maroni, in accordo con la Regione Piemonte, per allentare la pressione sui centri d’accoglienza delle principali città metropolitane, nel caso piemontese quelli di Torino e Settimo Torinese, che allora ospitavano quattrocento persone che avevano ottenuto lo status di rifugiato provenienti dalla Somalia, dall’Eritrea, dall’Etiopia e dal Sudan.

 

In tale frangente, con un intervento interamente a carico del bilancio regionale, Bra ospitò tre profughi, grazie all’attività dei nostri servizi sociali e alla preziosissima collaborazione del terzo settore. Lo abbiamo fatto con tutta la trasparenza e pubblicità del caso, con una deliberazione affissa come d’obbligo all’albo pretorio e trasmessa ai capigruppo consiliari e che è ancor oggi pubblicata integralmente sul sito web ufficiale del Comune (è la numero 381 del 2009), pur nella misura e discrezione che la stessa Prefettura ci richiese in considerazione della necessità di garantire massima dignità e rispetto alle persone coinvolte. Adesione che, peraltro, venne condivisa da Bra con quasi tutte le principali realtà della nostra provincia e del territorio.

 

L’argomento viene tirato in ballo ora, con un leggero ritardo di soli cinque anni, quando i telegiornali tornano a mettere sotto i riflettori gli sbarchi degli immigrati sulle nostre coste meridionali. Sempre con la discrezione che necessita l’affrontare queste tematiche, nelle settimane scorse si è svolto nuovamente un incontro in Prefettura per verificare la disponibilità ad ospitare rifugiati o chiedenti asilo, al cui invito la nostra amministrazione ha risposto negativamente in quanto la disponibilità era già stata offerta da parte di altri Comuni che costituiscono con noi una rete di solidarietà.

 

Piuttosto, spiace invece constatare come ancora una volta l’amministrazione provinciale di Cuneo proprio su questi argomenti abbia mancato l’occasione per poter esercitare un ruolo. Ma questa, forse, è un’altra storia che il consigliere provinciale Somaglia non vuole ricordare.

 

Distinti saluti”.

 

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Redazione

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