Illustrate alle aziende cuneesi tutte le opportunità offerte dall’Expo 2015

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GolaGalliCirioBiraghiIn Confindustria è intervenuto Piero Galli, direttore generale dell’Esposizione Universale

Lunedì 14 aprile – 8.45

L’Expo 2015 è una vetrina per l’Italia e il Made in Italy, un driver anticiclico di crescita economica, un’occasione per creare business ed esportare la cultura italiana nel mondo. È un volano che può e deve essere sfruttato anche dalle aziende cuneesi. Va detto, tuttavia, che l‘Esposizione Universale è di natura non commerciale, non è una fiera.

Quindi più che esporre le maggiori novità tecnologiche è orientata all’interpretazione delle sfide collettive cui l’umanità è chiamata a rispondere. Il compito del mondo produttivo è volare alto con le idee costruendo progetti e realizzazioni che possano trasformarsi in eredità permanente per il Paese”. Con queste parole Mauro Gola, vice presidente Confindustria Cuneo e delegato del Comitato tecnico nazionale di Confindustria, ha aperto venerdì 11 aprile in Confindustria Cuneo i lavori del convegno “Expo 2015: le opportunità per le aziende”.

 

Dopo i saluti di Franco Biraghi, presidente di Confindustria Cuneo, e gli interventi di Alberto Cirio, coordinatore dell’Expo 2015 per il Piemonte (assessore all’istruzione, sport, turismo, promozione e tutela della tartuficoltura della Regione Piemonte) e Ferruccio Dardanello, presidente della Camera di Commercio di Cuneo e di Unioncamere, ha preso la parola Piero Galli, direttore generale dell’Expo 2015. È toccato a lui spiegare ai numerosi imprenditori presenti in sala quali sono le opportunità dell’Esposizione, snocciolando numeri e dati che hanno reso bene l’eccezionalità di quanto si svolgerà a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015.

 

Momenti come questo mi permettono di comunicare cosa sta accadendo a Milano e quali sono le strade per sfruttare al meglio l’opportunità dell’Expo – ha iniziato Piero Galli -. Ecco qualche numero per rendere l’idea dell’evento che stiamo organizzando: sono 147 i Paesi partecipanti, 60 di questi costruiranno il loro padiglione, per un investimento complessivo (realizzazione, gestione, manutenzione e smantellamento) tra i 10 e 70 milioni di euro ciascuno. Il sito espositivo, che si sviluppa a pianta romana su 1 milione di metri quadri, ha dimensioni impressionanti e nei giorni di punta sarà capace di contenere 250 mila visitatori, quanto gli abitanti della città di Messina. Con questi afflussi di gente c’è bisogno dei territori vicini – ha proseguito Galli –; non mi stanco di dire, infatti, che l’Expo non è un’esposizione solo milanese ma è di tutto il Nord-Italia”.

 

Gli organizzatori stimano l’arrivo di 20 milioni di visitatori, 6-8 milioni di stranieri, ecco perché durante l’incontro è stata sottolineata l’importanza di sviluppare proposte turistiche di qualità per valorizzare il patrimonio culturale e artistico su tutto il territorio che gravita intorno all’evento. Grazie ad un accordo raggiunto dalla Regione, inoltre, per sei settimane il Piemonte sarà protagonista nel padiglione Italia, dove potrà ‘brandizzare’ le aree comuni, utilizzare l’area eventi e gestire i menù del ristorante. Altra possibilità è offerta dal ‘cluster’ del riso: in questo padiglione l’intero territorio piemontese avrà la possibilità di mettersi in mostra.

 

cs