Ciclismo: Viglione, Vallante e Monti trionfano 5° Trofeo Team Idea Bici

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ciclismo Viglione arrivoMercoledì 26 marzo 2014 – Ore 16.17 – Il ciclismo amatoriale è continuamente condizionato dalle condizioni climatiche: farà bello, farà freddo, pioverà? Oppure continuerà ad esserci il sole, come questa mattina quando ci siamo svegliati? Le previsioni non sono bellissime: davano pioggia nella notte e poi miglioramento. La pioggia non è venuta, non ci resta che sperare nel miglioramento.

Come se non bastasse, qualche stupido e scorretto detrattore si mette a scrivere sui siti web per scoraggiare la gente a venire a Roreto di Cherasco dove, nonostante tutto, s’iscrivono 193 corridori al 5° Gran Premio Team Idea Bici.

 

La corsa è una delle più belle e ambite del calendario regionale amatoriale del nord ovest e l’ha sempre vinta un corridore di classe. Ma il percorso piace a tutti e anche i meno dotati sono contenti di misurarsi su queste strade con i migliori.
Il Team Idea Bici, di Matteo Casavecchia e Franco Tibaldi, supportato dai numerosi amici e collaboratori, ha preparato le cose per bene: un grande arco gonfiabile, numerosi gazebi con esposizione prodotti ciclistici, un tendone sotto il quale fare le iscrizioni e un locale premiazioni con tanto di podio e due carinissime miss.
Ci disponiamo sotto l’arco della partenza e il cielo si fa scuro e inizia a piovere. Smetterà? Sul percorso non piove. Speriamo che smetta subito. Invece non smette. Le tre partenze previste, come da programma si avviano verso la Fondovalle Tanaro, nel tratto di discesa ad andatura controllata, al termine della quale è dato il via.

 

I primi a partire sono i 78 concorrenti delle categorie, debuttanti, junior e senior, che si lanciano lungo la Fondovalle, dove non piove e la strada è asciutta e rimane tale per diversi chilometri, in direzione di Carrù, ma, andando avanti la temperatura si raffredda e una breve ma intensa grandinata si abbatte sulla corsa. Alcuni tornano indietro, altri proseguono ancora più ringalluzziti. Uno di questi è proprio Andrea Gallo (il gioco di parole è inevitabile), che forza l’andatura costringendo gli altri a fare altrettanto. Superato lo strappo di Carrù, Gallo prova ancora e gli vanno dietro Faroni e Oliveri, cui si aggiunge Viglione. Poco dopo arriva anche Mattia Magnaldi e…la fuga va. Con cinque elementi così non c’è più storia. Alle loro spalle l’inseguimento si fa presto appannato e i battistrada incrementano il vantaggio sempre più, fino a raggiungere i 6 minuti. La pioggia continua a cadere sulla corsa e il freddo si fa sempre più pungente, fino a raggiungere 7°C. A quel punto gli organizzatori decidono di accorciare la competizione di una quindicina di chilometri, evitandole di percorrere il previsto anello di Salmour. La notizia viene prontamente data a tutta la corsa e accolta favorevolmente dai concorrenti. Nel frattempo i fuggitivi arrivano nei pressi di Benevagenna e affrontano la discesa di Lequio Tanaro. Le strade sono bagnate e bisogna scendere con prudenza. Ne approfitta Leonardo Viglione che, scendendo come uno “stuntman”, stacca i compagni d’avventura e si lancia a tutta nella Fondovalle Tanaro, questa volta in direzione Cherasco.

 

Viglione si volta solo un paio di volte e vede che il vantaggio aumenta. Allora decide di andare da solo. Il traguardo dista “solo” 15 km, vale la pena rischiare. Spingendo sempre al massimo, l’atleta dell’UCSA continua a guadagnare terreno. Le ultime centinaia di metri, sullo strappo di Roreto, sono un trionfo per Leonardo Viglione, che bissa così il successo del 2013. Alle sue spalle il gruppetto di fuggitivi si è scardinato: il secondo è Andrea Gallo, che arriva a 1’20”. Poi è la volta di Mattia Magnaldi, a 2’, seguito da Roberto Faroni, a 2’30” e da Oliveri a 3’30”. Il primo degli inseguitori è Denis Sosnovshchenko, a 6’15”, seguito da Barra, Padoan, Lenza, Mazzu, Monti, Previgliano, Viola, Michielon, Cannoni, Zaninetti, Zavattero, Fissore, Carlevero, Guido Aloi, Marchiori, Mirko Marenco, Toselli e Bertolotto. La media di Viglione, sugli 80 km del percorso è di 37,120 km/h.
I veterani sono 55. Anche loro partono da Roreto quando inizia a piovere e nella Fondovalle trovano la strada asciutta. Per pochi chilometri la situazione rimane stabile, poi pioggia, freddo e grandine decimano la corsa. Nasce una fuga con dentro, Rapaccioli, Mancuso, Sarnataro, Peluffo e Giannasi, cui più avanti, si aggiunge anche Caporali.

 

Come nella corsa precedente, la discesa si fa arbitro della situazione, scatenando le velleità di Vallante, che percorre gli ultimi 15 km in solitaria e arrivando e gioendo con un simpatico show da “biker”, sul traguardo di Roreto, con 1’10” di vantaggio su Rapaccioli e Caporali. Con ritardi diversi, seguono Mancuso, Sarnataro, Peluffo, Giannasi, Corati, Bertero, Pederzolli, Bardi, Laratore, Nebiolo, Mario Chiaramello, Garbagnoli, Giuliani, Malfatti, Berruti, Cucco, Paizs e Irco. Media 35,960 km/h.

 

Infine tocca alle categorie gentleman, supergentleman e donne, 60 in tutto. Questa volta la fuga nasce poco dopo la partenza. Il gentleman Claudio Monti e un altro corridore presto raggiunto, guadagnano subito un buon margine di vantaggio che Monti gestisce anche quando rimane solo. Alle sue spalle il gruppo procede compatto per tre quarti di corsa poi, Caraci, Giletta, Piacenza e Gnoatto, allungano con decisione creando subito un distacco dal plotone ridotto all’osso, causa le numerose defezioni durante il percorso. Il fuggitivo Monti prosegue la sua corsa senza più essere raggiunto e alle sue spalle la lotta è tra i primi inseguitori. L’sgA Placido Caraci, giunto a 1’ dal vincitore, che ha coperto la distanza di 80 km alla media di 34,6 km/h, si aggiudica la piazza d’onore, seguito vicinissimo da Piacenza. A 1’20” arriva l’sgB Gnoatto, con Giletta e Alessandri. A 4’, Fontani, Foravalle e Marletta precedono la lunga teoria degli arrivi: Fissore, Panaro, Magnaldi, Carbone, Gatti, Andreose, Pisano, Bertolotto, Bellato, Giovine, Erica Magnaldi, Mattei, Fausone e Batilde.

Come si evince dagli ordini d’arrivo di questa cronaca, pubblicati per intero, la corsa non era un evento per donnicciole, anche se una, l’unica presente, Erica Magnaldi, l’ha portata a termine brillantemente, come tutti i partecipanti della sua famiglia, il papà Fulvio e il fratello Mattia, cui vanno i nostri complimenti.
Purtroppo il maltempo ha scoraggiato molti a continuare ma tutti quelli che sono arrivati e hanno portato a termine la dura prova, bagnati e intirizziti, tanto da non riuscire neanche più a cambiare nell’ultima salita, meritano di essere menzionati e applauditi come vincitori. E lo stesso dicasi per i giudici di gara, le scorte tecniche in moto e quelle a piedi, costretti incessantemente a subire il freddo e l’acqua per garantire a tutti il giusto servizio e la sicurezza.

 

Terminate le gare, mentre gli atleti si cambiano e si scaldano, gli organizzatori preparano un ricco buffè, dove, oltre all’immancabile the bollente, spicca su tutto la celebre “salciccia di Bra”, che, dato il notevole dispendio di energie, risulta oltremodo gradito.
Si passa poi alla premiazione, anticipata dal sorteggio di alcuni premi fra tutti i partecipanti. Il secondo premio, un ricco cesto di prodotti alimentari, va al secondo della prima gara, Andrea Gallo. Ma il gigantesco uovo di Pasqua, ben 5, dico 5 Kg. di cioccolato, con relativa sorpresa, sono appannaggio di Oto Batilde, 24° e ultimo arrivato dell’ultima corsa. Mai premio è stato così meritato.
Due giovani e belle “miss”, com’è tradizione in questa corsa, danno ancora più lustro alla premiazione, affiancando sul podio tutti i premiati, con l’immancabile “bacio delle miss”.

 

Quando tutto termina, piove ancora e fa freddo e, mentre abbandoniamo Roreto di Cherasco con il pensiero alla Milano-Sanremo da guardare in TV, giunta a metà gara, diamo appuntamento a Salmour, sabato 29 marzo per il Trofeo VA.MA.C. in Bici.

 

Le foto della manifestazione e premiazione sono visibili cliccando sul seguente collegamento web:
https://plus.google.com/photos/110336262776895138773/albums/5994418141708019793

 

Valerio Zuliani