Peveragno, per la «Festa della fragola» sono tornate in piazza molte associazioni del paese

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Tra Piazza Santa Maria, Piazza XXX Martiri e Via Prieri, nella partecipata domenica 13, della «Festa della fragola», hanno trovato spazio anche gli «stand» di molte Associazioni di Peveragno, quelle che son ripartite, o non si son mai fermate. Andavano dalla sezione della «Anti Incendi Boschivi», al «Gruppo Alpini», alla «Croce Rossa» (in servizio attivo, a controllare, in strade e piazze, che nessuno, magari, restasse vittima, con malore, del caldo cocente), alla Polisportiva, ai «Gai Saber», con «carretto» di loro maschere.

In Via Prieri, quasi all’altezza della Casa di Riposo, son state piazzate «Compagnia del Birùn» ed «Associazione “Il Ricetto”». Il «Birùn», sempre presente in numeroso gruppo, guidato dalla «presidenta» Simona Grosso, dietro ad immagine della sua «icona» (Charles De Gontaud duca di Biron, il nobile cortigiano francese di Enrico IV coinvolto in complotto e giustiziato per tradimento, senza chiedere, orgogliosamente, la grazia) mostrava la grande raccolta stampa raccolta in questi trenta anni di attività.

L’Associazione, coi «Gai Saber», è stata ospite di «AmiCorti International Film Festival», nel tardo pomeriggio di martedì 15 giugno, sotto la grande struttura montata in Piazza Toselli, dove ha presentato la «Canzone di Biron» e lo spettacolo «Birùn» di cui aveva prodotto un memorabile riallestimento in dialetto d’oc nel 1991. Ha ripercorso la sua storia, con lo storico locale Nicola Pettorino.

Si accenna ad iniziative dei prossimi mesi, per meglio celebrare ancora questo suo «compleanno» non da poco, ma molto dipenderà dalla evoluzione della situazione sanitaria «COVID» e dalle regole relative (la «socializzazione» era uno degli obiettivi mai trascurati, insieme alla ricerca di una cultura «vera» ed aperta, continuando la linea dei fondatori, Rita Viglietti in primis).

«Il Ricetto», a sua volta alla ricerca di adesioni, presentava il progetto su cui si sta concentrando: il restauro del dipinto murale della Santissima Trinità, seicentesco, di Piazza XXX Martiri, la «Paschetta», «voluto da peveragnesi sopravvissuti al “morbo pestifero” del 1633», la famosa «peste manzoniana», quella dei «Promessi Sposi». Una scelta che diventa quasi «simbolica», in questa «pandemia». Si parla di una cifra di 3.000 euro, con lavori già previsti in questa estate (a cura di Luisa Torrero).

Ovviamente, comunque, non trascura la attenzione alla cura, conservazione e recupero, di tutto il patrimonio artistico, storico, architettonico, quello che è la ragione per cui l’iniziativa è nata (per informazioni telefonare ad Alberto Boccacci, al 347.8717790, Anna Rita Dutto, al 335.5418653, Vittorio Toselli, al 348.2429796, mail [email protected]), ovviamente in collaborazione con altre Associazioni, Comitati ed Amministrazione comunale.

Un progetto cui molto il Gruppo si era interessato, il recupero delle storiche chiese di Madonna dei Boschi (Madonna del Borgato e San Pietro), per «competenza territoriale» è passato al neonato «Comitato frazionale».

c.s.