Cia Cuneo a Vinitaly: un’esperienza interessante e una bella vetrina per i vini della “Granda”

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Al Salone internazionale Vinitaly, organizzato a Verona, la Cia-Agricoltori Italiani ha allestito un elegante e curato spazio espositivo, con la presenza di una trentina di produttori dei quali dieci provenienti dal Piemonte. Come è andata la manifestazione per gli imprenditori del territorio regionale e quelli della “Granda”? Lo abbiamo chiesto al vitivinicoltore di Monforte d’Alba e presidente provinciale di Cuneo della Cia, Claudio Conterno. Dice: “I costi per partecipare sono un poco alti e l’Ente che organizza dovrà, in futuro, rivedere questo aspetto. Vinitaly, comunque, rimane una fiera di riferimento del settore difficile da sostituire. Lo stand della Cia era molto bello, così come quello della Regione realizzato con i 14 Consorzi di “Piemonte Land of Wine” del presidente Francesco Monchiero. Per i nostri vini è stata di nuovo un’ottima vetrina”.

Qual è lo stato di salute del comparto in provincia di Cuneo? “Stiamo ancora bene e i mercati rispondono in modo soddisfacente. Certo, ci sono dei momenti più facili e altri più difficili: però di alti e bassi ne abbiamo già visti tanti e continueremo ad adattarci”.

Le prospettive future? “Bisogna, attraverso l’ormai consolidato rigore produttivo, mantenere sempre altissima la qualità e far conoscere sempre di più il nostro modo di lavorare e il nostro territorio. In questo modo potremo conservare una fetta apprezzabile di mercato. Poi, i cambiamenti climatici impongono di prestare attenzione alle novità riguardanti la coltivazione dei vitigni. Ma senza corrervi dietro, perché il rischio è di correre dietro a qualcosa che è già stato. La provincia di Cuneo rimane la “patria” dei classici importanti come il Barolo e il Barbaresco: vini di grande struttura non in crisi e le cui caratteristiche produttive devono essere mantenute”.

A Vinitaly ha esposto i propri vini per la prima volta Luca Marenco, titolare di un’azienda nel Comune di Barolo e presidente provinciale di Cuneo dei giovani imprenditori associati a Cia. Afferma: “C’è stato parecchio interesse per le etichette piemontesi e della nostra provincia. In particolare per quelle delle piccole cantine a conduzione famigliare. Sono molto contento di aver partecipato: un’esperienza da ripetere. Inoltre, è anche stata l’occasione di un confronto costruttivo con altri produttori su come potrà evolvere il settore”.

Come vede il futuro del comparto vitivinicolo? “Le tensioni geopolitiche internazionali non aiutano, ma al momento non ne abbiamo ancora risentito. Occorre proseguire nel percorso della qualità, guardando sempre di più verso produzioni sostenibili a livello ambientale”.