L’opinione di Melissa Ferretti

«In questo periodo La velocità del progresso continua ad aumentare e l’IA può essere vista come un acceleratore di produttività per le aziende»

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IL FATTO
L’intelligenza artificiale avrà un impatto sempre più evidente su tanti settori della nostra vita. e per quanto riguarda il mondo imprenditoriale, l’italia rischia di perdere posizioni

Ormai sembra abbastanza chiaro: l’Intelligenza Artificiale rappresenta una grande e imminente svolta per l’umanità. Con tutto il seguito di ricadute nei vari campi delle attività umane, appunto. A cominciare dall’ambito imprenditoriale. In questo senso, se il nostro Paese non commetterà l’errore di rimanere indietro (e qualche timore sembra giustificato), l’innovazione portata dall’IA può davvero rappresentare un’occasione di rilancio.
Lo ha spiegato nei giorni scorsi in un’intervista al Corriere della Sera, la dirigente Melissa Ferretti Peretti, country manager e vicepresidente di Google in Italia: «La velocità del progresso continua ad accelerare – ha detto – e vediamo sviluppate sul campo opportunità fino a poco tempo fa impensabili. Ora: il nostro Paese, con un’economia composta al 90% da Pmi, ha faticato a crescere negli ultimi anni. La produttività media è stata circa un terzo di quella del resto d’Europa, e ad aggravare le cose c’è il ritardo nella trasformazione digitale». Il quadro quindi non appare incoraggiante, i dati sono indicativi e dimostrano che ci sono stati errori che hanno influito sullo sviluppo complessivo della nostra società. Ma non mancano le possibilità di ripresa.
Melissa Ferretti Peretti arriva quindi al punto: «L’Intelligenza Artificiale può essere considerata un grande acceleratore di produttività: ma solo l’1,5% delle aziende con meno di 50 dipendenti ne ha avviato un qualche tipo di utilizzo, contro il 12,5% delle aziende con più di 250 dipendenti. Il gap di competitività rischia di allargarsi: per questo è decisivo attivarsi subito». Come accennato, esiste il rischio di perdere terreno, ma entrando nel dettaglio, la manager di Google spiega quale può essere il primo passo che quelle aziende interessate all’argomento possono fare: «Da oggi è disponibile uno strumento, l’IA Smart Report, basato su una ricerca della School of management del Politecnico di Milano, per fare una prima analisi della propria azienda e vedere alcuni casi d’uso concreti sul proprio settore. Sono già disponibili corsi di formazione gratuiti, è possibile prenotare consulenze personalizzate, e ci saranno appuntamenti sul territorio – il primo in corso a Bergamo, per il settore metalmeccanico, cui ne seguiranno altri nei settori dell’abbigliamento, dell’arredamento e dell’agroalimentare. Casa-base è il sito grow.google/IAperMadeInItaly».
L’intelligenza artificiale avrà in generale un impatto di trasformazione su tutta l’economia e la società italiana e Google ha destinato investimenti anche per i lavoratori, non solo per le aziende. Sono state invitate a presentare domanda per accedere ai fondi le organizzazioni non profit e le imprese sociali che si rivolgono ai lavoratori che hanno maggiormente bisogno di acquisire competenze nell’uso degli strumenti di IA nel proprio contesto professionale. Sono passaggi importanti sulla strada di un’autentica rivoluzione culturale e al tempo stesso professionale e lavorativa.