«Edilizia sanitaria grandi investimenti Cuneo, presto il via»

L’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, si ricandida: «Abbiamo dimostrato di saper fare»

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Prosegue con la seconda e ultima parte l’intervista di Rivista IDEA all’assessore regiona­le alla Sanità, Luigi Genesio Icardi. Dopo aver posto l’accento sulla gestione dell’emergenza pandemica e sulle emozioni personali legate al suo percorso, stavolta il focus è incentrato sui punti chiave che hanno caratterizzato il suo assessorato e sulle prospettive fu­ture, anche in vista della sua ri­candidatura.

Assessore, quali sono i principali obiettivi politici per gli ultimi due mesi del suo mandato?
«In realtà, l’obiettivo è uno solo: non lasciare nulla indietro. Abbiamo appena assegnato 181 nuovi medici di famiglia alle aree carenti e concordato con i farmacisti nuovi servizi cardiaci e non solo sul territorio, seguiamo costantemente l’evoluzione dei numerosi progetti di edilizia sanitaria in tutta la regione, presidiamo attivamente i tavoli sulle assunzioni e il recupero delle liste di attesa. Gli obiettivi e il lavoro non mancano».

Un punto sul quale ha spinto con decisione è stato quello dell’edilizia sanitaria. È soddisfatto dei risultati raggiunti? A che punto sono i progetti per i nuovi ospedali di Cuneo e di Saluzzo-Savigliano-Fossano?

«Certamente sono molto soddisfatto del piano di edilizia sanitaria che siamo riusciti a mettere in campo, con un investimento senza precedenti di oltre 4 miliardi e 300 milioni di euro per tutto il Piemonte di cui più di uno per la provincia di Cuneo. Quanto al nuovo ospedale di Cuneo, si sta concludendo la fase progettuale dopo le indicazioni della Conferenza dei servizi, in un clima positivo, costruttivo e rispettoso dei tempi del cronoprogramma: potremo veder bandita la gara per i lavori molto presto, credo nei primi mesi del 2025. Per il nuovo ospedale unico di Saluzzo-Savigliano-Fos­sano, la progettazione è già stata assegnata, anche qui nel pieno ri­spetto dei tempi prestabiliti: a luglio il progetto sarà consegnato all’Asl, poi validato assieme ai tecnici di Inail e successivamente la gara d’appalto per i lavori. C’è poi la completa rigenerazione dei vecchi ospedali di Alba e di Bra con 50 milioni di interventi e vedremo molto presto l’apertura dei cantieri, mentre Scr sta bandendo la gara per la realizzazione della nuova sede della Maxi­emergenza, a Fossano. Oltre a molti lavori negli ospedali a Saluzzo, Mondovì, Savigliano».

Altro tema-chiave è stato l’abbattimento delle liste d’attesa. Proprio nelle ultime settimane sono stati mossi passi importanti in questo senso. Qual è la loro rilevanza?
«Abbiamo recentemente condiviso con i sindacati l’obiettivo di incrementare del 20% il numero delle prestazioni P rispetto al 2023, con un ulteriore stanziamento di 25 milioni di euro di fondi regionali. La nuova gara per il Cup prevederà il monitoraggio di tutte le chiamate e il raddoppio della capacità di risposta. In questi anni abbiamo lavorato sull’aumento della produttività del sistema sanitario per recuperare esami e visite che si erano accumulati durante l’emergenza Covid. Siamo la Regione con la migliore performance sul recupero delle prestazioni più urgenti (U, B e D), come certificato anche dalla Corte dei Conti, e ora concentriamo i nostri sforzi sulle visite di controllo e programmabili. L’impegno per l’abbattimento delle liste di attesa è una priorità assoluta per la Sanità regionale, che però non può agire su tutto, perché il problema delle liste di attesa dipende molto da di­namiche nazionali legate alla formazione, alle norme sulle prestazioni specialistiche e alle risorse. Le liste d’attesa sono un problema na­zionale che potrà essere risolto solo con provvedimenti e una riforma nazionale».

Il suo impegno ha riguardato anche la gestione del personale. Di recente è stato siglato un accordo sull’indennità di Pronto soccorso. In cosa consiste?
«Oltre alla norma già applicata dei 100 euro/ora per i medici che lavorano in Pronto soccorso, quest’ultima consiste nel raddoppiare l’indennità mensile destinata al personale infermieristico e delle altre professioni sanitarie, come ristoro per il disagio a cui sono sottoposti i dipendenti nell’ambiente lavorativo dei Pronto soc­corso. Si passa dagli attuali 100 euro a 200 euro medi pro capite, con decorrenza retroattiva da giugno 2023, mentre la tariffa oraria per le prestazioni aggiuntive è stata fissata a 60 euro. Con la busta paga del mese di giugno 2024 verranno corrisposti gli arretrati relativi al periodo da giugno 2023 ad aprile 2024, con adeguamento dell’indennità giornaliera a partire da luglio 2024. Dobbiamo riconoscenza a chi lavora in prima linea sul fronte della Sanità, il dialogo costruttivo con le Organizzazioni sin­dacali su questi temi non è mai venuto meno».

Sempre per quanto concerne il personale, per fronteggiare la carenza si è deciso di favorire l’assunzione degli specializzandi mediante l’intesa Regioni-Università. Si tratta di uno strumento innovativo per il Piemonte.
«Con le Università piemontesi ab­biamo raggiunto un accordo che punta a favorire l’assunzione degli specializzandi per colmare la carenza di medici negli ospedali, prevedendo incentivi economici per chi sceglierà di svolgere il tirocinio negli ospedali più periferici e nelle discipline per le quali c’è maggiore necessità. In questo modo il Pie­monte, tra le prime regioni in Italia, riconosce un rimborso spese parametrato alla distanza tra l’ospedale scelto e la sede della scuola di specializzazione, oltre a incentivi per le specialità su cui c’è carenza di personale. L’operazione potrebbe coinvolgere 1500 specializzandi ed è finanziata con 5 milioni di euro, per ora. È fondamentale che il prezioso supporto degli specializzandi sia disponibile ovunque in Piemonte, soprattutto negli ospedali dove si riscontra maggiore necessità di medici. Il criterio delle pari opportunità nello sviluppo della medicina ospedaliera si conferma prioritario e alla base della programmazione sanitaria del Piemonte».

Ci sono altri traguardi del suo assessorato di cui va particolarmente orgoglioso?

«Aver superato l’emergenza pandemica, avendo garantito in Piemonte a tutti coloro che ne avevano necessità un posto in terapia intensiva, semi-intensiva o letto di reparto ordinario. E non è stato così altrove. La risposta al Covid dei nostri ospedali è risultato di cui possiamo essere orgogliosi, grazie a tutto il personale impegnato. Il Piemonte in quella drammatica circostanza ha saputo fare sistema e la Regione è stata all’altezza della situazione. Allo stesso modo, sono orgoglioso della campagna vaccinale anti-Covid, per la quale il Piemonte ha fatto registrare le migliori performance a livello nazionale, anche qui grazie alla capacità di fare squadra, tra personale sanitario, volontari, amministrazioni locali, enti istituzionali e cittadinanza a livello territoriale».

Guardando al futuro, quali crede debbano essere nei prossimi cinque anni le priorità della sanità piemontese?
«Completare la straordinaria mole di investimenti stanziati dal Pie­monte sul fronte dell’edilizia sanitaria nel rispetto dei cronoprogrammi e realizzare i nuovi ospedali. L’at­tuazione completa del piano di duemila nuove assunzioni di personale, concordato con le Organizzazioni sindacali, che dovrà essere una priorità. In più, rispettare la scadenza del 2026 per la realizzazione e messa in funzione delle nuove strutture sa­nitarie di prossimità (Case di comunità, Ospedali di comunità e Cen­trali operative territoriali) per una completa riorganizzazione della me­dicina territoriale, un impegno prioritario scaturito dall’esperienza maturata durante la pandemia. So­prattutto continuare a garantire gli adeguati finanziamenti per la nostra provincia, che in precedenza è sempre stata la cenerentola del Pie­monte. Sono riuscito a riequilibrare questa stortura ma in Regione bisogna esserci e vigilare perché i finanziamenti si mantengano adeguati in modo che le aziende sanitarie cu­neesi possano garantire i migliori ser­vizi con attrezzature moderne e innovative, assumendo tutto il personale necessario».

Sarà tra i candidati della Lega alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale. Quali sono le sue aspettative in vista della tornata elettorale?
«Credo sia evidente come la Giunta di Centrodestra, composta da ben sette assessori leghisti su undici, ab­­bia ben governato il Piemonte in momenti davvero difficili e meriti una conferma a pieni voti. La sensazione sul territorio è molto positiva. Personalmente, spero che gli elettori vogliano esprimere il loro voto valutando ciò che si è dimostrato di fare e saper fare, con tanto impegno profuso con concretezza e buonsenso».

Articolo a cura di Domenico Abbondandolo