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Un telefono…chiamato desiderio. Comune e cittadini non ci stanno

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Il telefono? Può diventare un miraggio pur nell’era dell’Intelligenza Artificiale, ed in cui alcuni diritti (e servizi) parrebbero acquisiti pacificamente: ma anche -in una sorta di paradosso civico-temporale- un’occasione per trattare sui “modus operandi” passati e presenti in un paese che sta cercando a gran forza di invertire tendenze dopo varie “bufere amministrative”.

Stiamo parlando di Santo Stefano Roero: di cui raccogliamo volentieri impressioni, pensieri e riflessioni da parte del sindaco Giuseppina Facco.

«In piena era di social, di comunicazione da e verso tutti in tempo reale, indipendentemente dalle distanza geografiche -dice la prima cittadina- a Santo Stefano Roero non ci si parla e non ci si capisce. Perché non ci si parla? Nel territorio di Santo Stefano Roero, in seguito alle recenti avversità meteorologiche, ci sono stati e persistono da circa due settimane numerosi disservizi della linea telefonica,. Sono inoltre caduti anche dei pali, alcuni dei quali hanno ostruito strade private, rendendo impossibile o estremamente difficoltoso e pericoloso, l’accesso dei concittadini alla loro stessa abitazione».

Il gestore del servizio “latita”, a quanto pare: e sono possibili azioni di forza: «Disservizi e incidenti sono stati prontamente segnalati dai cittadini alla Telecom ma, ad oggi, non risultano interventi efficaci. Pur comprendendo che non solo Santo Stefano Roero lamenterà il problema, ora la situazione è diventata veramente insostenibile. Senza tener conto del fatto che i cittadini pagano per un servizio che non hanno, quindi sono pienamente in diritto di chiedere il giusto indennizzo, anche attraverso portali come quello dell’AgCom. Anzi, vista la numerosità delle persone coinvolte, ci sarebbe spazio per una class action, sicuramente più efficace di singole segnalazioni, perché è l’unione cha fa la forza».

Qualche “sassolino” da levarsi dalle calzature: «Perché non ci si capisce? Perché in qualche modo miracoloso in Comune arrivano le telefonate dagli stessi cittadini che, probabilmente usi ad una gestione patriarcale degli uffici comunali ed abituati alla figura di Sindaco assolutista, pretendono la immediata risoluzione anche di questo problema. Inutile spiegare che non è di competenza comunale. Non solo ma l’impiego di risorse in un ambito non di competenza le distrae da altri, impedendo quindi la manutenzione dei servizi a domanda individuale che invece sono dovere del Comune».

E ancora: «Parafrasando un celebre discorso, “non siamo insensibili al grido di dolore che da tante parti (d’Italia) si leva verso di noi!” tuttavia è necessario capire e ricordare che regole e ruoli vanno considerati per quello che sono, in base alle leggi nazionali. Potrà apparire tautologico ma rammento che, pure essendo un privilegio vivere nel Roero, ci troviamo in Italia, sin dai tempi di Garibaldi…».

Infine: «E per concludere non dimentico la Telecom che, comunque, si merita senz’altro una vigorosa tirata di orecchie da tutti i cittadini italiani che vivono lo stesso disagio dei santostefanesi».

BaNNER
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