Home Attualità Un viaggio dove le lunghezze si misurano in milionesimi di miliardesimi di...

Un viaggio dove le lunghezze si misurano in milionesimi di miliardesimi di metro

0
1

Addentrarsi nella microfisica della materia, riproducendone sperimentalmente le fasi primordiali e i primi movimenti: a tal punto primi che ci si abitua a misurarne la lunghezza in femtometri, ovvero in milionesimi di miliardesimo di metro, e il tempo in battiti di ciglia lunghi 10-24 s chiamati yoctosecondi; il tutto reso possibile dalla continua collaborazione di oltre 15mila scienziati da tutto il mondo e dalla miglior tecnologia via via disponibile in termini soprattutto di acceleratori di particelle.

È questa la realtà pulsante del Cern che gli studenti delle classi quarte del Liceo “Ancina” (indirizzi Scientifico e Scienze Umane) hanno avuto l’opportunità di toccare con mano in un viaggio d’istruzione che li ha portati a Ginevra in Svizzera da lunedì 4 a mercoledì 6 novembre: una realtà senza pari al mondo, nella quale la comunità scientifica internazionale, sostenuta dagli investimenti di 23 paesi, da decenni elabora tecniche sperimentali sempre più sofisticate per ricostruire le prime fasi immediatamente successive al “big bang”.

Un obiettivo che non si può certo raggiungere riportando indietro le lancette dell’orologio della storia ma, invece, per mezzo di collisioni di particelle subatomiche (ioni di piombo nell’esperimento in questione, chiamato “Alice”) a velocità PROSSIME a quelle della luce, in modo da poter davvero riprodurre quelle fasi primordiali della vita e della materia.

Il buon esito di questa esperienza per gli studenti liceali si deve anche e soprattutto a Davide Giordano, che all’Ancina si è diplomato nel 2015 ed oggi è parte di ricerche scientifiche avanzate proprio al Cern di Ginevra nell’ambito del dottorato in fisica presso l’università di Torino.

“Ci corre l’obbligo – ha sottolineato la professoressa Silvana Racca, responsabile della pianificazione di questa iniziativa – di esprimere la nostra sincera gratitudine per la collaborazione, davvero preziosa e insostituibile, che il dottor Davide Giordano, insieme ai suoi colleghi ricercatori, ha voluto riservare a studenti che, di dieci anni appena più giovani di lui, hanno così avuto il privilegio di apprendere una testimonianza scientifica d’indubbio valore”.