«Diamo supporto alla comunità e al territorio»

Il presidente di Banca d’Alba Tino Cornaglia illustra i buoni risultati ottenuti attraverso il “modello albese” legato a valori umani e alla volontà costante di alimentare rapporti di reciproca fiducia

0
1

Esperienze che si esprimono, progetti che prendono fo­r­ma, desideri che si realizzano, famiglie che si formano, vite che si intrecciano, interagiscono. Tutto in… una banca che, per sua natura, almeno all’apparenza, è quanto di più lontano ci sia dalle emozioni.

Banca d’Alba è proprio questo, punto di incontro e di snodo che non distoglie lo sguardo dalle persone in ogni loro espressione, rendendole protagoniste dei loro progetti e mettendole, tutte insieme, al centro del disegno di sviluppo dell’Istituto di credito cooperativo. Qui risiede il grande valore della Banca nata nel 1998 dalla fusione di tre Casse rurali e artigiane dell’Albese (Diano, Gallo di Grinza­ne Cavour e Vezza d’Alba), og­gi tra le realtà più importanti a livello nazionale del Grup­po Bancario cooperativo Iccrea.

Un valore squisitamente umano che fa di Banca d’Alba la prima in Italia per numero di Soci, oltre 63.000, i quali costituiscono le salde radici territoriali della Banca, ma al tempo stesso i suoi germogli più rigogliosi; tra i Soci sono quasi 18.000 quelli che hanno meno di trent’anni. Un valore patrimoniale ed economico che continua a crescere. I dati definitivi della chiusura del 2023 saranno resi noti a breve, ma già la semestrale presentata in autunno offriva prospettive più che positive con volumi che hanno raggiunto gli 11,3 miliardi, Fondi Propri saliti a 480 milioni, il Tier1 attestato al 22% e il Total Capital Ratio al 24,2%. Non ultimo, un valore fatto di connessioni con il territorio attraverso la presenza in 8 province tra il Piemonte e la Liguria (Torino, Cuneo, Asti, Verbania, Ales­sandria, Genova, Savona, Imperia), l’attività in 74 filiali sparse in 60 Comuni; in 14 di questi l’Istituto di credito cooperativo è l’unico presente.

«Abbiamo chiuso il 2023 con un bilancio più che positivo» è il commento del Presidente, Tino Cornaglia, al quale IDEA ha chiesto di illustrare le principali novità per il 2024 e i “segreti” del successo dell’I­stituto di credito.
«Credo che il miglior risultato sia stato quello di confermarci vicino al territorio da tutti i punti di vista», spiega Cornaglia. «Abbiamo salde radici in un territorio eccezionale, quello Albese, che ci dà tanto e ci consente di lavorare al meglio. Ma abbiamo ottenuto buoni risultati anche altrove, esportando il “modello albese”: nel canavese dove registriamo positivi segnali di ripartenza, e questo ci fa piacere; a Torino, città che continua a darci grandi soddisfazioni; in Liguria e in particolare a Genova, che all’apparenza poteva sembrare un contesto più difficile per noi e in cui, invece, ci stiamo esprimendo con esiti appaganti».

C’è un solo fil-rouge che unisce questi risultati secondo Cornaglia: «gli obiettivi che abbiamo raggiunto provano che il modello del credito cooperativo ha ancora una ragione d’essere, anche in tempi, come quelli che stiamo vivendo, in cui le nuove tecnologie la fanno da padrone e, inevitabilmente, saranno sempre più usate da tutti. Anche in questo contesto quel sentiment nell’approccio, legato a valori umani e alla volontà di alimentare rapporti, sul quale si basano le banche di credito cooperativo e, in particolare, Banca d’Alba, porta in sé elementi apprezzati e di valore. Senza dubbio esprimerlo ha un costo ma che siamo ben disposti a sostenere volendo portare ai nostri soci e clienti le nostre attività nel migliore dei modi possibili. Non è certo un caso se non abbiamo chiuso filiali e se, in tanti comuni in cui siamo presenti, siamo rimasti l’unica banca operativa. Questo è il nostro modo di essere vicini alla gente e parte integrante e attiva delle comunità».

Anzi, il piano di sviluppo di Banca d’Alba prevede ulteriori aperture. Se a dicembre si è celebrato il taglio del nastro per la 74ma filiale, a Ver­bania, che ha potenziato il polo del Verbano Cusio Ossola, entro l’autunno 2024 verrà inaugurata una sede distaccata a Novara, «un’altra bella sfida», spiega Cornaglia, «che idealmente chiude il percorso avviato qualche anno fa, quando confluì in Banca d’Alba la Banca della Valle Strona». È sempre il medesimo il modello applicato ed esportato: «il legame con il territorio e il supporto alle comunità nelle loro espressioni sociali, imprenditoriali, culturali. Basti pensare a quanto siamo riusciti a realizzare nell’Albese a favore del turismo enogastronomico, della cultura e della formazione. Questo è il format che applichiamo entrando in contatto con nuove realtà territoriali».

Tutto questo senza perdere il legame con le proprie origini e continuando a lavorare su Alba e il suo territorio guardando al loro ulteriore sviluppo e a offrire servizi che possano supportarlo. Va in questa direzione il progetto di realizzare in via Liberazione, nei locali dell’ex tipografia “Rotoalba” un centro polifunzionale per grandi eventi che consentirà di recuperare un’a­rea da tempo in disuso, in una posizione strategica poiché a pochi passi dal centro storico, incrementando anche, con la piantumazione di oltre mille alberi, gli spazi verdi a disposizione a ridosso del cuore della Città. Il progetto sarà illustrato dettagliatamente nel corso della prossima As­semblea dei Soci, ma sarà sicuramente, come spiega Cornaglia, «un segno concreto di quanto questo territorio sia importante per il nostro Istituto, un progetto che ci impegnerà a sostegno del tessuto economico e sociale e un’iniziativa messa a disposizione di tutta la comunità. Raggiunto l’accordo con la Società San Paolo, stiamo ora facendo le valutazioni con il Comune che ha già espresso apprezzamento su quest’idea».

«Se riusciamo a incassare questi risultati», chiude Cor­naglia, «è sicuramente grazie ai nostri Soci e alla fiducia che quotidianamente ci rinnovano, ma al tempo stesso è grazie al team dirigenziale a partire dal nostro Direttore generale Enzo Cazzuzullo e a tutti i collaboratori di Banca d’Alba: persone straordinarie, che lavorano come se gestissero una loro impresa, consapevoli dei risvolti anche sociali ed economici che ha la loro attività». L’esempio di Riccardo Corino, ex Direttore generale oggi nominato chief business officer, cioè incaricato della strategia commerciale dell’intero Gruppo Iccrea è lì a testimoniare il livello delle competenze espresse da Banca d’Alba e lo stile con cui si approccia il lavoro nel quartier generale di via Cavour.

Anche quest’anno, insomma, non mancheranno le novità da comunicare e i motivi per i quali festeggiare, nel corso dell’annuale Assemblea dei Soci di Banca d’Alba, già fissata per il prossimo 12 maggio con il medesimo format di sempre: formula che vince, non si cambia.