L’assessore regionale alla Sanità ha incontrato sindaci e Unione Montana

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L’ospedale di Demonte guarda al futuro: diventerà una struttura Cavs, cioè ad alta valenza sanitaria, con 20 posti letto a disposizione del territorio. Ne hanno discusso, trovando un ampio accordo sul progetto, l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi – accompagnato dal direttore generale dell’Asl CN1 Giuseppe Guerra, dal direttore del Distretto Sud Ovest Luigi Domenico Barbero e il direttore del dipartimento per l’integrità territoriale Gabriele Ghigo – e i sindaci del territorio.
«Garantiamo con i fatti – dichiara l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, attraverso puntuali provvedimenti amministrativi, il futuro dell’ospedale di Demonte, un presidio di fondamentale importanza per l’assistenza sanitaria territoriale. La soluzione individuata insieme all’Asl Cn1 consente non solo di aumentare i posti letto, ma di estendere le prestazioni assistenziali anche ai pazienti già dimessi dall’ospedale, ma non ancora pronti a rientrare al proprio domicilio».
La struttura sarà retta da medici di medicina generale (sarà pubblicato un bando nelle prossime settimane) che garantiranno alcune ore al giorno dal lunedi al sabato, con un coordinamento dell’Asl.
«Dovremo anche assumere due infermieri in più per riuscire a raddoppiare gli attuali posti letto da 10 a 20», precisa il dottor Guerra. Che aggiunge: «Stiamo lavorando da un anno per trovare la migliore soluzione per garantire l’attività a pieno regime nell’ospedale di Demonte. La soluzione che prospettiamo oggi è quella possibile e che in qualche misura offrirà una risposta appropriata alle esigenze del territorio e a quelle degli ospedali, per accogliere pazienti che non possono rientrare al domicilio dopo le dimissioni».
Soddisfatti i sindaci e il presidente dell’Unione Montana Valle Stura, Loris Emanuel: «Ringrazio l’assessore Icardi che in due anni è stato presente due volte a Demonte e non è poco. La sua attenzione e l’impegno del direttore Guerra e dei suoi collaboratori, ci consente ora di avere garanzie per il futuro del nostro ospedale».