Infrastrutture cuneesi: ultima chiamata

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Considerando la posizione strategica del suo territorio a cavallo delle provincie di Torino, Asti, Imperia e Savona, nonché della Regione francese Paca, per la Provincia di Cuneo il comparto delle infrastrutture è da sempre elemento vitale, soprattutto quello relativo alla viabilità da cui dipende anche il mantenimento e lo sviluppo di un’economia estremamente importante per tutto il Paese, ma che, se non adeguatamente sostenuto e concretizzato, può diventare un elemento limitante nella competitività delle aziende del territorio. Molti sono gli esempi di situazioni sospese da decenni che devono essere affrontate e risolte attraverso una programmazione tangibile e realistica e più corale a livello politico. L’autostrada ASTI – CUNEO è ovviamente un elemento dirimente per il nostro territorio così come la situazione in cui versa il “tema del Tenda/bis”, con un progetto per il raddoppio presentato nel 1993 siamo ancora oggi – complici anche gli eventi alluvionali – ad un punto di stallo. Un tema che porta con sé anche il problema relativo alla riqualificazione della Strada statale 28 – che porta dalla Valle Tanaro alla Liguria. Un’arteria ormai congestionata, soprattutto in estate e in prossimità delle festività, che richiede anche in questo caso un intervento progettato e realizzato in tempi brevi. Così come necessaria è l’attuazione del tunnel dell’aRMO-CANTANARA – sempre sulla ss28 progettato per la diminuzione dei tempi di percorrenza del traffico tra Ormea e Imperia. Da anni il progetto è fermo perché ancora da finanziare e anche a causa del mancato coordinamento tra le province di Cuneo e Imperia.
Bisognerà poi riprendere il progetto del nuovo traforo chiamato Mercantour, alternativo al Colle della Maddalena (non percorribile in inverno causa neve e mancanza di paravalanghe) e al Tenda bis, tra la Valle Stura e VaI Tinèe o la variante ultima tra la Valle Stura e la Valle dell’Ubpye e Sisteron.

Questo asse di comunicazione tra il Piemonte e la Francia è stato previsto dall’Accordo intergovernativo ltalia-Francia del 1993 e dalla legge regionale Piemonte del 1997, ed è altresì il logico proseguimento dell’autostrada Asti-Cuneo. Ed è attraverso questo collegamento che la provincia di Cuneo potrebbe diventa finalmente strategica provincia “cerniera” tra il Piemonte e la Francia meridionale. Uno sguardo attento deve poi essere rivolto all’aeroporto di Levaldigi, per il quale gli anni 1990 sono stati cruciali. Un progetto sostenuto, tra il disinteresse generale di certo mondo politico e imprenditoriale, e che oggi ha una nuova opportunità: tornare ai fasti che nel 2014 segnarono il passaggio di quasi 300.000 passeggeri. Un nuovo percorso che ci auguriamo possa avere l’appoggio e l’attenzione degli enti del territorio, come uno degli elementi fondamentali che potrà contribuire ad accrescere e sviluppare la viabilità di un’intera provincia, una tra le più estese del nostro Paese. E se le soluzioni devono essere trovate, anche di fronte alle difficoltà che si sono manifestate in anni di attesa e rallentamenti, risulta però necessaria una presenza e un’attenzione costante e soprattutto continuativa nei confronti di queste tematiche che non è sufficiente affidare alle iniziative locali e non possono essere pertanto rimandate oltre. Un diritto questo di un’intera collettività, che Fratelli d’Italia ha sempre sostenuto, per poter guardare e programmare il proprio domani.