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Presentazione del libro: Baudrà Cosa ci toglie la guerra e cosa non può toglie

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Il Comune di Dogliani e l’Assessorato alle politiche culturali, in occasione del Giorno della Memoria, organizzano Sabato 27 gennaio, alle ore 17.30 presso la Biblioteca, la presentazione del libro “Baudrà. Cosa ci toglie la guerra e cosa non può togliere” di Lucio Levi – docente universitario torinese, già Professore di Scienza Politica presso l’Università di Torino – in dialogo con Stefano Ciccone e Paolo Dalmazzo. Baudrà è infatti una piccola borgata silenziosa nel Comune di Cissone che porta con sé un frammento di microstoria locale, fino ad oggi poco noto, legato ad una famiglia con radici doglianesi che ha vissuto la tragedia della Shoah.

Siamo abituati a pensare alle persecuzioni razziali perpetrate dal nazifascismo e culminate nell’Olocausto come a fatti storici distanti da noi, che non hanno riguardato le realtà dei Comuni di Langa in cui viviamo. Tuttavia, anche nelle nostre zone si sono verificati episodi di persecuzioni razziali e deportazioni, così come, fortunatamente, straordinarie esperienze di solidarietà e coraggio.

“Baudrà” è la storia di una famiglia ebraica piemontese, scappata da Dogliani a Cissone, durante la seconda guerra mondiale per sfuggire alle persecuzioni razziali. Mentre pendeva sull’intera famiglia un mandato di arresto che avrebbe potuto portarla nei campi di sterminio, l’umanità di due carabinieri infedeli e la protezione di una famiglia di contadini permise a tutti di mettersi in salvo. La famiglia Levi rimase nascosta fino al 25 aprile 1945 a casa di Sabino Cagnassi che, con grande coraggio, ogni volta che arrivavano le truppe tedesche proteggeva il nascondiglio della famiglia Levi.

Nel giugno del 2015, Sabino Cagnassi ha meritato il titolo di Giusto tra le Nazioni. Proprio questa occasione è stata motivo per il Prof. Levi per iniziare la sua autobiografia, la cui genesi è mossa dalla necessità di testimoniare la propria esperienza di guerra e di persecuzione che ha tristemente coinvolto anche alcuni suoi famigliari, come bene esprimono le sue parole: “Mi sono reso conto che chi non ricorda il passato non vuole imparare le lezioni della storia ed è condannato a riviverlo (…). Dobbiamo testimoniare adesso, perché con il passare del tempo che corre veloce scompaiono i ricordi degli ultimi testimoni (…). L’impegno a ricordare non basta. Per evitare che la giornata della memoria si trasformi in uno stanco e ripetitivo rituale, dobbiamo cercare di capire perché il male ha infettato tutta l’Europa e poi dobbiamo impegnarci a combatterlo per estirparlo. (…) Questo è stato il duplice impegno della mia vita. La ricerca della pace è stata la mia inseparabile compagna di viaggio.” Altra occasione di riflessione sarà invece lunedì 29 gennaio alle ore 21.00, con la proiezione del film “One life. La storia straordinaria di un uomo ordinario” in collaborazione con il Cinema Multilanghe di Dogliani. Anthony Hopkins veste i panni di Nicholas Winton, londinese, 29 anni, agente di borsa, che avvertendo la minaccia dell’invasione della Germania di Hitler organizza un piano di salvataggio, noto come “Operazione Kindertransport”, per centinaia di bambini, molti di religione ebraica, prima dell’inizio del conflitto.Winton riesce a far partire dall’Europa dell’Est, otto treni con a bordo centinaia di bambini che raggiungono la Gran Bretagna dove vengono ospitati da famiglie affidatarie. Ne salverà 669. Solo nella seconda metà degli anni ’80, l’impegno di Winton viene riconosciuto pubblicamente quando egli ha l’occasione di incontrare proprio quei bambini, ormai adulti, nel corso della trasmissione della BBC That’s Life!.

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