Dedicato ai tabui «Senza il loro fiuto come faremmo?»

Dopo il raduno dei trifolau a Canale, abbiamo intervistato Marco Perosino (Enoteca del Roero)

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Marco Perosino

È stato dedicato ai tabui, i cani da tartufo, l’appuntamento che si è svolto do­menica scorsa a Canale presso l’Enoteca del Roero. Il raduno dei trifolau e dei loro numerosi accompagnatori a quattro zam­pe è ormai una ve­ra e propria tradizione in­vernale che si svolge a chiusura della stagione di raccolta del prezioso fungo ipogeo. «Teniamo molto a questa manifestazione, domenica si è svolta quella che è stata la quattordicesima edizione – sottolinea il presidente dell’Enoteca del Roero Marco Perosino, altresì sindaco di Priocca -. La dedichiamo ai cani per sottolineare l’importanza di questi animali per le famiglie dei cercatori. Ricor­diamoci che senza il loro fiuto straordinario non sarebbe possibile trovare il prezioso tubero».

Una tradizione che si rinnova da anni, quanto è importante per il territorio?

«Basta vedere l’adesione che cresce ogni anno, di proprietari e di cani. Quest’anno abbiamo anche organizzato una ricerca simulata in piazza che è stata un grande successo. Per il resto abbiamo seguito la tradizione con la colazione dei trifolau, la benedizione di Sant’Antonio Abate, eletto protettore dei trifolau, e la proverbiale consegna della gualdrappa al cane da tartufi patriarca della manifestazione. L’evento ha goduto del pieno supporto dell’Ente Tu­rismo Langhe-Monferrato-Ro­e­ro e delle associazioni dei trifolau, con particolare riferimento a quella dei protagonisti delle Rocche del Roero».

C’è stato un aumento di partecipanti quest’anno?
«L’anno scorso c’erano 120 cani, quest’anno sono stati all’incirca 150. Oltre ai loro padroni. Come gli altri anni abbiamo evitato l’accompagnamento della banda, che ci sarebbe piaciuto, ma crea stress ai cani. Abbiamo preferito una musica soffusa, mol­to più adatta all’occasione».

Quanti sono i cercatori di tartufo sul territorio?
«Sono 5mila e cinquecento, raggruppano tutte le fasce di età, tanto che quest’anno abbiamo premiato tre trifolau in erba: un bambino di 6 anni, un altro di 8 e infine uno di 10. Hanno il loro cane, anche se per adesso devono ancora essere accompagnati ovviamente da un adulto. Ma garantisco che sanno già il fatto loro».

Chi sono stati gli altri premiati?
«Una gualdrappa cucita a mano con i bordi dorati è andata al cane più bello e più bravo, men­tre un riconoscimento im­portante è stato consegnato al­la trifolera più anziana, Maria Gioetti, di Santo Stefano Roe­ro, già premiata come la prima donna cercatrice nel 1973. La signora ancora oggi va nei boschi a cercare i tartufi: nonostante l’età non ab­­bandona la passione. Ci sono stati poi pre­mi per tutti, grazie allo sponsor Monge che ha fornito pappe per gli animali. Que­st’anno abbiamo anche avuto un ospite d’eccezione, France­sca Ber­gesio, la nostra Miss Italia».

Quali sono le razze più adatte alla caccia al tartufo?
«In genere vengono utilizzati i cani da caccia, ma ho visto meticci bravissimi. L’adde­stra­mento dura all’incirca due anni, nei quali l’animale vie­ne affiancato da un cane esperto».

Lei va a cercare tartufi?
«Mi piacerebbe, ma dove troverei il tempo? Lo facevo da giovane con gli amici e mi piaceva molto».

È stata una buona stagione per il tartufo?
«Abbiamo avuto piogge in tarda primavera e a fine agosto, ma questo caldo che si è protratto fino a ottobre ha portato conseguenze per la quan­tità e i profumi del tartufo. Uno degli aspetti più critici del 2023 è la minore quantità che ha inciso sui prezzi del tartufo, un po’ più alti della media degli anni scorsi. Le temperature alte sono state decisive, in alcuni mesi non c’è stata abbastanza escursione termica, ma l’esperienza dell’intera filiera, dai raccoglitori, ai commercianti fino ai giudici e alle commissioni, ha lavorato per mantenere alta la qualità. In più la conoscenza che abbiamo nella ristorazione ci permette di saper scegliere i prodotti e di saperli presentare e servire sempre con cu­ra».

Il segreto del successo sta nella sinergia tra i vari produttori di eccellenze, quindi?
«Certo, all’Enoteca del Roero offriamo anche i prodotti del territorio oltre ai vini, siamo una vetrina delle eccellenze per proporre e far scoprire tutti i profumi del territorio. Da noi si possono trovare, oltre a tutti i vini, le grappe, la frutta sciroppata e le confetture, il miele di castagno e di acacia e le nocciole».

Quali sono i vini del territorio?

«La nostra Enoteca raccoglie 65 produttori. Abbiamo grandi vini, il nostro cavallo di battaglia è il Roero Arneis, poi il Roero rosso, il Barbera d’Al­ba, la Favorita, il Nebbiolo. La produzione dell’anno è stata buona anche se ha fatto molto caldo. Per fortuna i nostri produttori riescono a sopperire ai disagi con la tecnica e la collaborazione con esperti enologi. La metà della produzione va all’estero, ed è uno sfogo importante».

A margine della giornata dedicata ai tabui si è riunita la Consulta regionale dei trifolau, quali sono le richieste che arrivano dal territorio?
«Innanzitutto di spostare la data di apertura della stagione dal 20 settembre al 1° ottobre, poi la richiesta di salvaguardia degli alberi da tartufo e che la delimitazione delle aree di ricerca private sia affidata ai Comuni, che hanno il polso della situazione, e non più alle province».

I migliori studenti canalesi sono stati premiati con le Borse di studio durante le vacanze

Confermata, anche per quest’anno, la volontà dell’Amministrazione comunale canalese di dare un riconoscimento agli studenti più meritevoli che nell’annata 2022/2023 hanno frequentato la classe terza della Scuola Secondaria di 1° grado di Canale, prevedendo l’attribuzione di borse di studio agli alunni residenti più meritevoli.
Tale intento si è concretizzato durante le manifestazioni natalizie, in una breve cerimonia condotta in piazza Italia alla presenza dell’amministrazione civica, della dirigente scolastica Manuela Torta e di Angelo Bevione, marito dell’indimenticata professoressa Adriana Garelli, alla cui memoria le “borse” sono state intitolate.
Obiettivo di questa iniziativa, sin dalle origini, è quello di fornire tutti gli strumenti utili a rafforzare il diritto all’istruzione nel rispetto dei principi educativi e di formazione, sostenendo la formazione e il livello culturale delle nuove generazioni con interventi di supporto alle famiglie.
Tanti gli allievi premiati, tra coloro che hanno ottenuto il massimo dei voti o addirittura la “lode” al termine degli esami della scorsa estate, e per questo segnalati dall’Istituto comprensivo di viale del Pesco. Ecco i loro nomi: Giulia Curletti, Paola Romascanu, Manuela Diana, Sara Didier, Sara Morra, Andrea Pompili, Agnese Trucco e Guendalina Tibaldi. A tutti vanno i complimenti e i migliori auguri per un futuro pieno di soddisfazioni.
(Paolo Destefanis)