Carrù si confema Capitale del Bollito, un monumento della tradizione gastronomica

Il protagonista dell’evento è il bue grasso, un animale maestoso ed imponente, simbolo della razza piemontese considerata di assoluta eccellenza e nota in tutto il mondo per l’inconfondibile qualità delle carni

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Tutto pronto a Carrù per la 113a edizione della Fiera In­terna­zio­nale del Bue Gras­so, mostra mercato di bovini da macello di razza piemontese che avrà inizio giovedì 14 dicembre. La Fiera, che si tiene fin dall’anno 1910, è sorta per valorizzare il patrimonio zootecnico locale e costituisce un tradizionale avvenimento commerciale e folkloristico che ha nella rassegna zootecnica, riservata esclusivamente a bovini di razza piemontese, l’evento centrale della Fiera. È davvero un concorso di bellezza a tutti gli effetti, durante il quale un centinaio di allevatori, orgogliosi del proprio lavoro, sottopongono all’ammirazione del pubblico e al giudizio severo della giuria i loro capi migliori.
Star indiscussa è naturalmente il bue grasso, ma altrettanto pregiati ed apprezzati sono i protagonisti delle altre categorie, così come ambiti sono i settantacinque premi suddivisi in sette categorie: buoi della coscia, migliorati e nostrani, manzi della coscia, migliorati e nostrani, vitelli castrati della coscia. La premiazione, visibile al pubblico, inizierà alle 11 con l’attribuzione agli allevatori della Gualdrappa, un drappo di pregio realizzato interamente a mano, che raffigura una testa di Bue in campo bianco e che viene assegnata unicamente al primo classificato di ciascuna categoria di animali ammessi alla rassegna. La Gualdrappa ha una storia antica: fin dal 1910, quando ebbe luogo la prima edizione della Fiera così come la conosciamo oggi, viene tradizionalmente conferita all’allevatore e – in caso di vendita – consegnata al compratore dell’anim­a­le. Il suo valore intrinseco può influire sul prezzo del capo, la cui eccellente qualità è asseverata e testimoniata proprio da questo premio.
Al secondo e al terzo classificato di ogni categoria viene invece attribuita la Gran Fascia, anch’essa realizzata a mano, e il cui colore di fondo è rispettivamente blu e bordeaux. Ancora da citare le Fasce, drappi di dimensioni inferiori e di colori diversi.
La moscaròla d’oro costituisce l’ulteriore prestigioso riconoscimento al Bue prescelto fra i tre primi classificati. Oltre a questi premi “storici’’, profondamente legati alla tradizione della Fiera, sono ancora da segnalare le medaglie d’oro, la medaglia d’argento destinata al Bue più pesante, le targhe e i diplomi.
Contestualmente alla mo-stra zootecnica e alla di­retta streeming a partire delle 10 sulla pagina facebook La Fiera Internazionale del Bue Grasso a Carrù, la mattina del 14 dicembre tutto comincia alle 6 con la famosa e frequentatissima “colazione del contadino” che sarà servita nei ristoranti cittadini, per poi proseguire alle 9 con la consueta festa del bollito no stop. Nel corso della giornata si terrà il consueto mercato settimanale, per l’occasione notevolmente ampliato, nonché l’esposizione di macchine ed attrezzature agricole.
«Dal 2000». sottolinea il primo cittadino di Carrù, Nicola Schellino, «abbiamo istituito la consegna del premio “Bue d’Oro” conferito a figure del mondo culturale, sportivo o politico che si sono distinte nelle rispettive attività. Il tema dell’edizione 2023 della Fiera è la Gual­drappa che è davvero un fiore all’occhiello della no­stra kermesse in quanto è rimasta l’unica dipinta a mano nell’ambito di tutte quelle consegnate nel corso delle fiere bovine del Pie­monte. Un’altra particolarità è che cambia di anno in anno. Ed in questo 2023 poi, sarà protagonista anche di una mostra fotografica».