Alla Scuola Forestale di Ormea un convegno sulla “Zootecnia Montana”

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Procedono a ritmo serrato le attività formative autunnali della Scuola Forestale di Ormea, dopo un consolidato programma di attività outdoor sono iniziati gli impegni di orientamento presso vari saloni dello studente sia in territorio ligure che in territorio piemontese e la prima domenica di “Scuola aperta” domenica 12 Novembre ha visto una numerosa partecipazione (i prossimi “open day” avranno luogo domenica 3 Dicembre e domenica 14 Gennaio).

A fine ottobre, nel contesto della consegna delle borse di studio in memoria della prof.ssa Cinzia Benedetto si è svolto un interessante convegno sulla “Zootecnia Montana” al quale hanno partecipato le classi quarte e la quinta. I relatori, molto preparati e di provenienza universitaria si sono occupati dell’importanza dell’allevamento nelle zone montane (Prof. Marcello Bianchi), della scelta degli animali e la formazione per un’adeguata gestione del territorio (Prof. Luca Battaglini), della gestione degli animali in alpeggio (Prof. Antonio Mimosi) e della valorizzazione delle produzioni locali (Prof. Paolo Cornale). Ha destato particolare emozione l’intervento del prof. “decano” Marcello Bianchi, il quale è stato anche docente di alcuni insegnanti in servizio presso la scuola forestale. “Le difficoltà della zootecnia di montagna sono riconducibili a diversi fattori come l’eccessivo frazionamento della proprietà fondiaria, l’abbandono delle razze a duplice attitudine, alle difficoltà di accesso con forti limitazioni alla meccanizzazione” spiega il prof. Bianchi che aggiunge “l’allevamento in ambiente montano è decisamente importante poiché favorisce produzioni con caratteristiche specificità anche dietetico nutrizionali e contribuisce alla salvaguardia dell’ambiente con la prevenzione di incendi boschivi e di fenomeni erosivi”.

Degno di nota è stato anche l’intervento del prof. Antonio Mimosi il quale ha evidenziato come l’ecosistema pascolo rappresenti l’interazione tra clima, suolo, erba ed animale; l’erba rappresenterebbe un alimento vivo che deve essere preservato come risorsa rinnovabile. Gli obiettivi di una buona gestione del pascolamento sarebbero molteplici e non solo zootecnici ma anche agronomici ed ambientali.

Le professioni legate alla pastorizia hanno subito un preoccupante declino nella seconda parte del secolo scorso ma ora stanno assumendo un nuovo interesse ed anche tra gli studenti e le studentesse della Scuola Forestale.

Un sentito ringraziamento al professor Bianchi e agli altri docenti intervenuti al convegno che hanno dato un prezioso contributo che ha permesso di affrontare le nuove prospettive della zootecnia montana a partire da contesti disciplinari differenti” commenta il dirigente scolastico Angela Raffaele Addamo.