A Santa Vittoria d’Alba una rotatoria “a forma di torchio” che sa di Unesco, Moscato e Asti Docg

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CI sono novità, a Santa Vittoria d’Alba, in merito all’idea di una “Rotatoria del Moscato”. L’iniziativa prende le mosse da un’idea nata a suo tempo dalla Giunta del sindaco Giacomo Badellino: con la quale si era deciso di sensibilizzare soggetti privati ad “adottare” spazi a verde pubblico per la manutenzione degli stessi e la conseguente pubblicità.

Questa mossa ha preso piede e corpo: come del resto si era già visto con la “rotonda” dell’area Crociera Burdina che (al netto di un incidente stradale di quelli frequenti in tale punto, e che vide un veicolo “volare” sul manufatto) veste con gli skylines del paese anforiano. Merito di chi ha creduto in questa proposta: mostrando di “voler bene” ai luoghi di vita e di lavoro quotidiano, come nel caso di specie fatto dall’imprenditore Agostino Angeli e dalla sua ditta Serigraphis.

C’erano altri intenti, affini, poco più in giù, sempre sull’asse della Strada Statale 231. Verso Alba: verso Asti. Perché è da qui era nato l’embrione di un ulteriore sviluppo di valorizzazione di manufatti e territorio, dal Consorzio per la Tutela dell’Asti Docg. Una fraternità nel nome del vino moscato, che in terra sanvittoriese trova una sua enclave storica: e una rotatoria che si trova all’ideale punto di incontro tra due mondi vicini. Mentre Santa Vittoria ragionava su questa campagna di gestione dei luoghi pubblici, contemporaneamente il Consorzio si era messo alla ricerca di una serie di rotonde stradali in diversi Comuni. Ognuna con l’abbinamento di un tema: in modo da raccontare, simbolicamente, il mondo di due grandi vini, l’Asti Docg e il Moscato d’Asti Docg, per diffondere sul territorio una maggiore conoscenza e consapevolezza delle aree vinicole in riferimento a queste produzioni.

E l’occhio è caduto qui: ai confini del sito Unesco dei Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte di Langhe-Roero e Monferrato, riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dal 2014.

L’intervento, per questi motivi, desiderava inserirsi in un territorio di notevole interesse dal punto di vista paesaggistico e culturale. I Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte, riconosciuti attualmente a livello internazionale, rappresentano uno straordinario ed eccezionale esempio di paesaggio culturale rurale italiano, dove, la speciale interazione tra uomo e ambiente si è manifestata attraverso la cultura della vite e la produzione del vino.

Il leit motiv, nella rotonda posta appena prima del Centro Commerciale, era il torchio: strumento da sempre fondamentale per la lavorazione delle uve, che rappresenta una delle prove più longeve della tecnologia legata alla viticultura. Il tutto, con diciture accoglienti: e la promessa consortile, una volta ottenuto l’ok dall’Anas, di farsi carico di ogni onere per i prossimi 5 anni. Nell’operazione era previsto anche l’interessamento del Monticello d’Alba (a sua volta, coinvolto nell’area limitanea Unesco) che ha l’intersezione per la maggior parte sul proprio territorio.

Purtroppo, proprio l’Anas ha risposto “picche” al primo progetto: per presunte ragioni di sicurezza nella circolazione strade nel rispetto del Codice della Strada. Si è trattato di una replica che si era fatta attendere a lungo, ancorché l’ente stradale non sia nuovo a tempi medio-lunghi su tali pareri: e che lascia persino un po’ di amaro in bocca, se si pensa a certune installazioni pubblicitarie diversamente consentite altrove, ma che -parola di automobilista- spesso risultano più impattanti dei bozzetti proposti dal Comune sanvittorino. Tant’é: “Dura Anas, Sed Anas”, parafrasando una nota “massima” dei giuristi latini.

Con il passare del tempo, si è trovata una soluzione intermedia, mantenendo intatto il legame tra Santa Vittoria e il Comune “amico” di Monticello: sul confine tra i due territori civici, ma sul lato più interno, dove l’asse verso il borgo e lo sferisterio di quest’ultimo paese rivolta verso Sant’Antonio svolta verso la contrada dei Lussi (proprio dove si trovano i primi cenni storici “anforiani”) e che libera poi la visuale, sulla sommità, verso il castello. Sarà comunque bello, nel segno del Moscato e del Roero: é una rotatoria che gira.