Vino, Coldiretti Cuneo: fondi Ue sulla promozione, salvo patrimonio da oltre 700 milioni nella Granda

0
0

Grazie al pressing del Governo italiano, sollecitato nei giorni scorsi da Coldiretti e Filiera Italia, il programma di lavoro annuale 2024 nell’ambito della politica di promozione dei prodotti agricoli dell’Unione Europea è stato approvato senza alcuna ipotesi di penalizzazione sul mercato interno di cibi come la carne rossa, i salumi e le bevande alcoliche come il vino. Una buona notizia che arriva quando l’Italia, secondo le previsioni aggiornate del COPA COGECA, l’Organizzazione di rappresentanza degli agricoltori e delle cooperative europee, perde per la prima volta dopo sette anni la leadership come produttore di vino in Europa e nel mondo con una produzione stimata di 43,9 milioni di ettolitri in calo del 12% rispetto all’anno scorso, mentre la Francia è diventata il primo produttore con 45 milioni di ettolitri, in aumento dell’1,5% rispetto all’anno precedente.

Le bottiglie Made in Italy, però, confermano il loro successo nell’export anche in Francia – precisa Coldiretti Cuneo – con un balzo del +21% in valore delle esportazioni nazionali di vino nei primi sette mesi del 2023, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati ISTAT.

A vendemmia ormai completata, si attendono prodotti di altissima qualità nella Granda, dove il comparto vitivinicolo – ricorda Coldiretti Cuneo – conta 6.500 imprese, 16.800 ettari di superficie vitata e una produzione di 100 milioni di bottiglie all’anno, perlopiù a marchio DOC o DOCG, per un valore complessivo di oltre 700 milioni di euro. Sono ben 18 le denominazioni DOC e DOCG sulle colline della nostra Provincia, che ricomprendono quasi 100 tipologie di vini prodotti con un approccio sempre più green.

“Un patrimonio inestimabile – evidenzia il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada – minacciato da innumerevoli tentativi atti a demonizzare uno dei comparti più iconici del Made in Italy con un impatto devastante sull’economia e sul turismo delle nostre colline. Una penalizzazione ingiustificata che andrebbe ad esclusivo vantaggio delle produzioni importate dai Paesi Extra UE, con standard ambientali e qualitativi ben al di sotto di quelli europei”.

“Il vino rappresenta un patrimonio del Made in Italy anche dal punto di vista occupazionale che va difeso dai tentativi di colpevolizzarlo sulla base di un approccio ideologico che non tiene contro di una storia millenaria che ha contribuito a far grande il nostro agroalimentare e che ha scelto da tempo la strada della qualità” conclude il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.