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Simplast: una grande famiglia con le idee chiare per il futuro

Il gruppo di Montà ha festeggiato 50 anni di attività insieme ai collaboratori

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L’essenza di un’a­zienda emerge dai suoi prodotti e da come questi riescono a conquistare il mercato, a rispondere alle richieste dei clienti, a suscitare emozioni. Tut­to vero, ma spesso ciò che un’impresa incarna va ben oltre la tangibilità di oggetti e servizi.

Pensiamo, ad esempio, al Grup­po Simplast: impresa di ri­fe­ri­mento per lo stampaggio ro­ta­zionale avanzato di materie plastiche, partendo da Mon­­tà, ha saputo conquistare clienti di tutto il mondo grazie alla qualità dei propri prodotti, ma anche e soprattutto per i valori su cui fon­da il proprio progetto. Tra questi ci sono senz’altro le persone e la famiglia, aspetti che il fondatore, Vincenzo Lo­renzin, ha messo al centro fin dall’inizio, nel 1973. E lo si è vi­sto bene anche in uno dei mo­menti più significativi della storia recente della Simplast: la festa per i cinquant’anni del Grup­­po, celebrata nei giorni scor­si nella sede centrale di Mon­­tà. Una festa che ha omaggiato «un’a­zien­da di famiglia e di famiglie», come ha spiegato alla Rivista IDEA, con orgoglio, la famiglia di riferimento in ca­sa Simplast, quella dei Lo­ren­zin, da Vin­cen­zo, il fondatore, con la moglie Giuliana, ai figli Mas­similiano, Marcella e Gioe­le, il presente e il futuro dell’azienda.

Insieme ai Lorenzin, si sono ri­trovate a festeggiare tantissime famiglie, appunto. Nume­ro­si i mo­tivi per scambiarsi sorrisi e strette di mano: in­tanto, gli ottant’anni del si­gnor Vincenzo. Poi i tanti, brillanti, nu­meri che sin­tetizzano i risultati fin qui ot­te­nuti dal Grup­­po: 120 milioni di euro di fatturato, oltre 500 di­pendenti e sedi anche al­l’e­stero. Tutti hanno voluto es­serci: nel cortile dello stabilimento montatese – reso coloratissimo grazie ad alcuni dei più gettonati accessori prodotti dal­la Simplast – c’erano quasi 400 persone. Arriva­vano dalle sedi italiane, presenti in tutto il Nord Italia, ma anche da quelle in­glesi e indiane. La giornata si è così trasformata in uno straordinario mo­mento di condivisione, «perché per noi non esistono barriere, di alcun tipo», han­no rimarcato i Lorenzin.
Pa­role che seguono una serie di altre azioni concrete che, negli scorsi mesi, hanno portato il Gruppo a ottenere, tra le tante, anche la certificazione sulla parità di genere.
Tornando alla festa, pure le “iso­le food” sono state un omaggio al­l’inclusione, con cibi che hanno esaltato le eccellenze culinarie dei Paesi più rappresentati in Simplast: Italia, In­dia, Re­gno Unito, Marocco, Ro­ma­nia, Al­bania e Filippine.

In questa speciale atmosfera, l’ap­plauso collettivo più grande è stato tributato al “papà” dell’azienda. Vin­cenzo Lorenzin, oltre al ri­cor­do degli inizi («si­cu­ramente non facili, ma era forte il desiderio di fare qualcosa che lasciasse un segno», ha sottolineato come siano stati proprio i collaboratori – assieme alla scel­ta di puntare sulla qualità dei prodotti («cosa non scontata in quel particolare periodo storico») – la chiave di «un successo che davvero non immaginavo». Lo stesso Lorenzin, con tutta la fa­miglia, ha voluto ringraziarli quei collaboratori così speciali, attribuendo un riconoscimento ai direttori di stabilimento: Nor­ber­to Solima (per Simplast Ita­lia), Paul Bagley (Simplast Re­gno Unito) e Gaurav e Lokesh Kumar (Simplast India). Dopo, il grazie di Vincenzo è andato alla «Well Com che la festa l’ha or­ga­nizzata», a «Krea Eventi, per il catering» e a quelli che sono sta­­ti e sono tuttora i collaboratori più preziosi: la moglie e i figli. «Sono splendidi, mi han­no sempre sostenuto, pure quando le mie idee sembravano sogni impossibili da realizzare», ha detto il signor Lorenzin.

Idea dopo idea, la Simplast ha costruito il suo successo internazionale. Lo ha fatto con pensate lungimiranti, ma anche con investimenti ocu­lati e prodotti su misura. Senza dimenticare la diversificazione dei servizi, che ha permesso al Grup­po di essere leader non solo nel comparto del bu­siness iniziale, ovvero quello dei serbatoi per trattori e degli accessori per l’automotive, ma anche nei settori del design ricercato, dell’agricoltura, della nautica, della pulizia industriale, del settore ospedaliero, del­l’eco­logia e de­gli arredi urbani e stradali. «Tutto ciò – hanno precisato i Lorenzin – avendo sempre a cuo­re i territori e, in generale, l’ambiente». Ecco, quindi, la scelta di riutilizzare al 100% gli scarti in plastica prodotti, quella di recuperare l’acqua impiegata nei processi produttivi e anche quella, più recente, di redigere il primo Bilancio di Sostenibilità.

La Simplast è quindi un “successo sostenibile” a 360 gradi. Un successo che i Lorenzin vo­gliono continuare ad alimentare. Qui le parole chiave sono: Stati Uniti («dove sogniamo di approdare»), innovazione e au­to­mazione. Partendo, però, dai capisaldi: qualità, sostenibilità, persone e famiglia.
In questo senso, vedere il signor Vincenzo che abbraccia i nipotini è il mi­glior messaggio per il futuro.