Fiera senza soste tra chef, laboratori e mostre imperdibili

Porte aperte ad Alba: un nuovo weekend pieno di eventi attorno al Mercato Mondiale, con un occhio al futuro

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Porte aperte alla 93esi­ma Fie­ra In­ter­­nazio­na­le del Tar­­tufo Bianco d’Al­ba che celebra uno dei suoi simboli (il compositore Gioac­chino Rossini lo definì il “Moz­art dei funghi”) coniugandolo con tre tematiche attuali, proiettate verso quell’Alba del fu­turo che è emblema dell’evento: giovani, nuove tecnologie e sostenibilità. Fino a domenica 3 dicembre c’è ancora tempo per assaporare un’esperienza unica ed esclusiva. Il Mercato Mondiale del tartufo è visitabile in tutti i weekend, il sabato e la domenica, con apertura straordinaria mercoledì 1° novembre. E intanto domani, venerdì, ritorna Barolo en Primeur – di cui parliamo a parte – l’iniziativa di responsabilità sociale promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e Fonda­zione Crc Donare – con la partecipazione di nomi im­portanti tra le aziende che hanno aderito condividendo lo spirito solidale dell’iniziativa con i loro vini.
Sempre nel programma della giornata di domani, al teatro Busca alle 19.30, è prevista la cena con lo chef Pino Cuttaia, mentre prima, nel pomeriggio, ecco il mercato con la Nocciola Pie­monte Igp delle Langhe ed eventi come Alba Walking Tour, Langhe Photo Festival a Neive oppure la mostra No­vant’anni di Bollicine alla Chiesa di San Giuseppe. Per sabato invece sono previsti, al Cortile della Maddalena e Sala Beppe Fenoglio, gli attesi cooking show che coinvolgeranno nuovamente Pino Cuttaia – Ri­storante La Madia e anche Dennis Ce­sco – Ristorante Da­mà Sen­tiero, Relais Villa D’Amelia. E poi i laboratori del gusto: Analisi sensoriale del tartufo, Wine tasting experience, La Valle d’Aosta da assaporare. E al Sociale si chiude con la cena curata dallo chef Gen­naro Esposito. Domenica i cooking show coinvolgono ancora Gennaro Esposito – Ristorante Torre del Sara­cino e Paolo Griffa – Al Caffè Nazionale.
Tra i laboratori da segnalare Atelier della pasta fresca. E poi gli appuntamenti culturali, ad esempio l’interessantissima Mostra fotografica sulla grande guerra, e anche quella su Matteo Olivero, opere inedite e ritrovate. Sabato e domenica Confa­gricoltura Cuneo e il Consorzio Cascine Piemontesi organizzano la mostra mercato “Incon­triamoci in Fiera”. E c’è sempre la possibilità di scoprire (per chi non la conosce) e visitare ogni angolo di Alba grazie alle passeggiate organizzate dall’En­te Turismo Langhe Mon­ferrato Roero: dalla cattedrale di San Lorenzo, passando per via Cavour con la Loggia dei Mercanti e da piazza Pertinace con i suoi scavi romani e la chiesa di San Giovanni, fino ai luoghi legati alla biografia di Beppe Fe­noglio. Nell’ottica delle scoperte turistiche, da non dimenticare il Mudet, il Museo del Tartufo che è stato inaugurato lo scorso 13 ottobre nell’edificio adiacente al Cortile della Mad­dalena, il complesso storico affacciato sulla centrale via Vittorio Emanuele. Nelle sue dieci sale, impreziosite dalla mostra fotografica di Steve McCurry “Truffle hunters and their dogs” dedicata alla figura del trifolao, e il suo migliore amico, il cane, s’impara che cercare i tartufi equivale ad assimilare un ampio patrimonio di competenze, dal clima all’ambiente e dalla vegetazione alla gestione e valorizzazione di ecosistemi naturali complessi: vi accompagniamo in questo viaggio nelle pagine dedicate al Mudet.
Tutto questo mentre, nel programma stilato dall’Ente presieduto da Liliana Allena assieme al direttore generale Ste­fano Mosca, si avvicinano an­che le date incentrate sul tema molto importante della sostenibilità, declinata sui tre assi ambientale, sociale ed economico: venerdì 3, sabato 4 e domenica 5 novembre tornerà infatti il ciclo di incontri “So­stenibilità incrociate”. Si co­mincia proprio il 3 novembre con la giornata “E così vorresti fare lo chef?”, curata dal narratore gastronomico Paolo Viz­zari, per i giovani degli istituti alberghieri del territorio e nazionali. Protagonista di questa prima edizione sarà lo chef Matias Perdomo, del ristorante una “Con­traste” di Milano. Sempre parlando ai giovani, gli studenti degli istituti alberghieri piemontesi verranno coinvolti nel progetto “Eccellenza nelle scuole”, realizzato con l’assessorato al Tu­rismo della Regione Piemonte, la Dmo regionale Visit Pie­monte e le Atl piemontesi. A seguire, nella due giorni albese co-prodotta da Class Editori, calcheranno il palco del Teatro Sociale, dialogando tra loro, personaggi del mondo dell’alta finanza, dell’innovazione digitale, dell’alta moda, dell’arte, della musica, del design e della cultura e della cucina d’autore.

Asti Docg, gli spot che hanno fatto epoca

La mostra itinerante fa tappa ad Alba e non poteva essere altrimenti. “Novant’anni di bollicine”, l’allestimento che racconta la lunga epopea del Consorzio Asti Docg ben si sposa con l’evento dedicato al Tartufo Bianco. Fino al 7 dicembre la mostra è aperta negli spazi della chiesa di San Giuseppe ed è curata da Pier Ottavio Daniele con l’obiettivo di accendere i riflettori sull’evoluzione e la crescita socioeconomica della denominazione spumantistica più antica d’Italia che oggi produce 100 milioni di bottiglie, raccontata attraverso le campagne di comunicazione che hanno fatto la storia della pubblicità enoica nel Belpaese.
Un’avventura nel costume e nelle abitudini degli italiani, accompagnata appunto dal brivido frizzante dell’Asti Spumante. C’è tanto materiale in grado di catturare l’attenzione: oltre 50 tra manifesti originali, filmati e immagini rare e introvabili delle grandi case spumantiere italiane a partire dalle prime immagini pubblicitarie ai poster di grandi artisti come Leonetto Capiello e Armando Testa passando per i caroselli televisivi in bianco e nero degli anni ’50 firmati da Ermanno Olmi e dai fratelli Taviani, fino agli spot contemporanei con protagonisti personaggi sportivi e star di Hollywood. Nato nel 1932, il Consorzio ha compiuto 90 anni lo scorso anno. L’organizzazione di una mostra appare im­portante per aprire uno spazio di riflessione non soltanto celebrativo, ma utile anche per porre l’accento sul contributo – economico e culturale – che l’istituzione del Consorzio ha determinato in questo lungo lasso di tempo.