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«Digitalizzazione e sogni: il futuro per il turismo d’élite»

Antonio Monaco, patron di Cogesa: «Consapevolezza, sostenibilità e responsabilità sono fattori di tipo culturale e diventano la chiave per il successo d’impresa»

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Sensibilità e attenzione ad una sostenibilità collettiva, retaggio familiare, ma prima di tutto consapevolezza e semplicità. Sono queste le caratteristiche di Antonio Monaco, imprenditore al comando di Cogesa, punto di riferimento per una clientela d’élite, nel noleggio di alta gamma di auto elettriche, d’epoca e gommoni, anche con conducente.
«Ad avviare l’impresa negli Anni ’90 è stato mio padre, mancato tre anni fa, che all’epoca diede vita a ben tre società diverse ciascuna con la propria identità ed il proprio ruolo. La prima fu una Fondazione, senza scopo di lucro, composta da volontari, che si occupava di aiutare le persone disabili sostenendole nei loro bisogni quotidiani di svago; la seconda fu Cogesa Srl ancora oggi produttiva, e infine una cooperativa operosa nel settore dei trasporti e dei traslochi. In quel periodo l’economia reggeva, erano i momenti della grande espansione e dei grandi sogni che abbiamo deciso di canalizzare e finalizzare nella nostra Cogesa Srl. Nel 1996 entrai all’interno della società, dando vita anche ad un’agenzia assicurativa a Torino del gruppo Allianz, ancora attiva. Proseguimmo su questa strada sino all’anno 2000, data che segnò però una significativa svolta».

Quale?
«Diventammo un punto di riferimento nel noleggio classico di auto, moto, furgoni, minibus, scooter… Una specializzazione che nel 2022 ci ha permesso un altro salto di qualità: rivolgere la nostra attenzione al settore nautico e da qualche mese in questo 2023 anche a quello del volo».

Come è maturata invece, dottor Monaco, la decisione di ampliare l’offerta dei servizi che oggi si può definire tra cielo, mare e terra?
«Direi che sono i casi della vita… Raggiungendo ogni weekend An­dora dove vivono per ragioni di salute di uno dei miei figli, mia moglie e i ragazzi, ho attivato una serie di amicizie e contatti che mi hanno spinto ad aprire anche in quella regione un’attività che ho avuto l’onore di inziare grazie ad una interessante collaborazione maturata con il Gran Hotel di Alassio, una location a cinque stelle frequentata da una qualificata clientela internazionale. La nostra società dunque, grazie alla sinergia instaurata, ha garantito per tutta l’estate il servizio di noleggio con conducente di gommoni, mettendo in atto flessibilità, qualità, attenzione alle esigente del cliente d’élite, valori che fanno parte del Dna di Cogesa».

Un impegno, una professionalità che vi sono valsi un prestigioso riconoscimento da parte di Intesa Sanpaolo?

«È stata davvero una grande soddisfazione aggiudicarsi un posto d’onore in questa iniziativa dedicata all’imprenditoria artigiana, commerciale e turistica. Vedere Cogesa selezionata nel progetto “Crescibusiness Digita­lizziamo in Tour” tra 120 aziende in tutta Italia, sulla base di oltre 2.000 candidature mi ha davvero emozionato come imprenditore, ma prima di tutto come individuo, come persona, parte di una squadra e di un team di collaboratori che hanno impegnato come me, tempo, energia, idee, per un progetto innovativo, che ha anche nella tecnologia e nella digitalizzazione, motivo del suo successo».

Dottor Monaco quando ha capito che sarebbe stato un imprenditore?
«In fondo non ho scelto, ma sono felice perché sono riuscito ad essere parte attiva di un ingranaggio che nelle imprese familiari è naturale. Come la duttilità che è un’altra delle doti che, oggi più che mai, chi fa il nostro mestiere deve possedere».

E tra le sfide di ogni giorno c’è qualcosa che avrebbe voluto fare e non è riuscito?
«Mi sarebbe piaciuto poter prevedere alcune situazioni capitate poi nel corso degli anni. E non mi riferisco solo al Covid… Forse, mi rammirico un pochino in verità, di qualche opportunità che avrebbe consentito a Cogesa di crescere ancora in tutta Italia, ma la propensione a rimanere azienda familiare è qualcosa di difficile da abbandonare, non solo praticamente, anche mentalmente!».

Per i vostri servizi che si rivolgono ad una clientela esigente, d’élite, essere realtà italiana fa la differenza?

«Assolutamente sì, perché annoveriamo per l’85% clienti stranieri alla ricerca di una qualità di servizio che noi sappiamo davvero garantire con il massimo delle attenzioni e della professionalità. Il nostro compito è continuare a far brillare negli occhi dei nostri clienti quella luce di contentezza e curiosità, che poi è semplicemente la certezza di aver fatto bene il proprio lavoro di operatori del Made in Italy impegnati nelle “experience d’eccellenza”. Un’attenzione ai bisogni, ai cambiamenti quella di Cogesa, che si traduce anche in scelte concrete e green. Senza mai dimenticare gli aspetti legati alla digitalizzazione, che sempre più facilitano le operazioni di routine per chi fa il nostro mestiere in luoghi all’aperto, sotto il sole, in spiaggia… E poi c’è la tecnologia che è una mia grande passione perché da sempre “impazzisco” per tutte quelle che sono le novità, gli esperimenti e le evoluzioni riguardo ai telefoni, ai televisori, alle autovetture…».

Quali i progetti per il futuro?

«Continuare ad evolverci, re-plicare il servizio che stiamo proponendo anche in altre strutture d’eccellenza della Liguria e non solo… Crescere significa investire, ma anche ripartire i compiti, essere, nel mio caso, capaci di delegare, chiedere aiuto… Su questi aspetti devo lavorare ancora un po’… ma la mia attitudine a non smettere di sognare continuerà a rendermi un imprenditore capace di regalare emozioni!».

BaNNER
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