C’è del bello e del buono, nel nuovo legame tra Piemonte e Sicilia

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Tra un sorso di Nero d’Avola ed un altro di Roero Arneis Docg: passando per inediti incroci tra due tradizioni gastronomiche solo apparentemente distanti, ma che ben si tendono la mano e camminano insieme, grazie al talento di due giovani ma già affermatissimi chef.

In mezzo: la storia, quella “in grande”, di due territori-clou in fatto di cultura, buona tavola e proverbiale spirito d’accoglienza. Ma anche le storie di persone maiuscole, le quali hanno deciso di intraprendere un percorso comune di valorizzazione e promozione reciproca, con esiti ancora in parte da scrivere, ma che lasciano più certezze che semplici promesse per l’avvenire.

Il tutto, in una cornice di assoluto prestigio come il Castello di Magliano Alfieri: scelto come sede per il grande evento dal titolo “Sicilia e Piemonte più vicine: due culture enogastronomiche a confronto”, ben andato in scena in un sabato d’ottobre roerino.

In cabina di regia: l’Enoteca Regionale del Roero capitanata dal senatore emerito Marco Perosino, e l’associazione “Sicilia in Europa”, significativa realtà nata nel 2006 per volontà di alcuni siciliani residenti in Piemonte con lo scopo di promuovere il concetto di “sicilianità” come patrimonio e risorsa: ciò, nel senso dello scoprire e riscoprire i due territori anche attraverso viaggi in Sicilia con piemontesi e siciliani in Piemonte e l’organizzazione di eventi, convegni, giornate tematiche e attività diverse sul territorio nazionale e non, in collaborazione con le varie rappresentanze istituzionali della regione Sicilia presenti sul territorio.

L’Enoteca roerina, grazie al pieno appoggio dell’amministrazione comunale maglianese -qui rappresentata dal sindaco Giacomina Pellerino e dal suo vice Luigi Carosso, primo cittadino per quindici anni del paese alfieriano- ha colto al volo le opportunità date da questo legame d’amicizia destinato a durare, a crescere, e a portare frutti nel segno della valorizzazione bilaterale: perché, in fondo, si sta parlando di due aree che hanno tratti comuni da interpretare, coltivare, far crescere come ciò che il meglio della natura sa portare sulla tavola e nel bicchiere, grazie a quella commistione fondamentale tra impegno, senso del lavoro, ma anche piena consapevolezza delle proprie qualità.

“È stata forte anche la mano di Luca Sammartino (Assessore Regionale per la Sicilia all’Agricoltura e allo Sviluppo rurale) assieme a suo “collega” omologo piemontese Marco Protopapa, e poi Dario Cartabellotta (Dirigente Generale per l’Assessorato Agricoltura, Sviluppo rurale) e, per lo stesso Irvo, il Commissario ad Acta Giovanni Cucchiara e il direttore generale Giovanni Cucchiara con il dirigente Lucio Monte.”

Molti, i temi trattati nel corso dell’evento: grazie anche all’apporto di figure come Salvatore Linguanti, leader di “Sicilia in Europa”, di Gianni Giardina, enologo e funzionario direttivo dell’Irvo, Istituto Regionale del Vino e dell’Olio della Regione Sicilia, che ha peraltro condotto insieme alla sommelier Barbara Bodino un’ottima degustazione guidata capace di mettere a confronto vini-top come le Docg Roero Arneis, Roero e Barbera d’Alba sul fronte “piemontese”, e per la Sicilia le doc Sicilia Grillo, Sicilia Nero D’ Avola, Etna e Passito Di Pantelleria. Presenti, tra gli altri, anche Beppe Carlevaris (presidente del sistema Visit Piemonte) e lo storico e giornalista Gian Mario Ricciardi, autore di una magistrale presentazione del Roero sotto i profili paesaggistici, storici e culturali, in un’immaginifica “passeggiata” tra le colline della Sinistra Tanaro: con, in più, l’apporto di Rita Bertolone, autentica anima operativa di “Sicilia in Europa”.

E poi, appunto, la serata di gala: al ristorante “Alla Corte degli Alfieri” all’interno del Castello, in un connubio capace di amalgamare le tradizioni delle due Regioni con due chef d’eccezione quali Marco Failla del ristorante “Ristorante Atmosphere” di Vittoria in provincia di Ragusa, e Stefano Paganini, eccellente “padrone di casa” del convivio, capaci di unire i propri talenti in un memorabile desco e infine giustamente premiati dagli organizzatori. Un partenariato che si trasfigura sin da ora in amicizia sincera: e che – c’è da scommetterci – è solo l’inizio di un cammino congiunto.