Val Maira e mister Calvetti, fine di una storia: “Esonero prematuro, sono un guerriero ferito ma non abbattuto”

L'allenatore commenta la decisione della società biancoblu, avvenuta dopo 5 giornate di campionato in Prima Categoria

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Quattro mesi e mezzo dopo quello storico 28 maggio di festa, con la vittoria nei playoff contro il Valvermenagna a Roccabruna e l’indimenticabile promozione in Prima Categoria, finisce la storia fra mister Marco Calvetti, l’uomo del miracolo, e il Val Maira: l’allenatore è stato infatti esonerato nella mattinata di oggi dopo il pesante 0-6 di domenica scorsa, ironia di una sorte beffarda, subito proprio per mano della formazione biancoverde.

Una scelta forte e drastica da parte della società, dopo cinque giornate di campionato, con l’obiettivo di invertire il trend delle ultime tre partite, perse, in cui i biancoblu hanno incassato ben 14 gol. Ma anche una decisione che, inevitabilmente, può far discutere nelle tempistiche, considerando il cammino ancora lungo e l’obiettivo stagionale che rimane quello della salvezza.

Lo stesso Marco Calvetti ha voluto così commentare: “Accetto l’esonero, anche se malvolentieri: credo sia stato un po’ prematuro nei miei confronti – ha sottolineato ad IDEAWEBTV – , con il penultimo posto dopo cinque giornate di campionato di una squadra che deve salvarsi. Auguro al Val Maira tutto il bene del mondo, ringrazio giocatori e staff che si sono comportati sempre bene con me: resto convinto che questa sia una bella squadra e che meriti di più di quello che ha ora. Forse non sono riuscito a mettere tutto ciò che potevo – ammette Calvetti –  e, sicuramente, ho sbagliato qualcosa. La società vuole crescere e fare bene, con un gruppo che vale molto e che può raggiungere una salvezza tranquilla”.

Il tecnico volta quindi pagina, pronto per nuove sfide: “Sono un guerriero ferito ma non abbattuto: si tratta del mio primo esonero in 24 anni e lo digerisco non benissimo, ma ne esco con la coscienza a posto avendo portato il Val Maira in Prima Categoria. Se qualcuno – conclude Calvetti – avrà bisogno di un lottatore ancora più arrabbiato , determinato e carico sa dove rivolgersi”.