«Vi racconto perché qui non moriremo di fame»

La mostra di Daniele Solavaggione dedicata ai volontari del Banco Alimentare: «Una formidabile catena solidale»

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La signora apre la porta sorridente: è nella sua nuova casa che segna il riscatto da una vita in strada. Uno scatto che non ha bisogno di commenti, come non ne hanno bisogno gli altri sessanta che fanno parte della mostra dal titolo “Cosa è l’uomo, perché te ne curi?” realizzata con le immagini del fotoreporter de La Stampa Daniele Solavaggione e dedicata ai 30 anni del Banco Alimentare del Piemonte. Una mostra che vuole raccontare quanto è ancora grande la solidarietà e quante persone si spendono perché il miracolo di garantire un pasto e un tetto ogni giorno a chiunque lo chieda avvenga. Oggi (giovedì 28) la mostra arriva a Fossano: sarà presentata alle 10,30 in via Nicola Sasso 16, in occasione della presentazione del nuovo mezzo di trasporto, presso il magazzino di Fossano del Banco Alimentare del Piemonte. «Nelle mie foto – dice Sola­vaggione – racconto chi ha cura e restituisce dignità alle persone. Uomini e donne che tutti i giorni, dopo il turno di lavoro magari, vanno a servire un pasto caldo nelle mense o a portare una busta di cibo a chi è in strada. Oppure si alzano alle 4 del mattino e vanno ai mercati generali di Porta Palazzo a prendere quello che non sarà messo in vendita». Teresa lo fa da anni e ogni giorno raccoglie e chiede con l’insistenza e la sfacciataggine di chi sa che c’è davvero bisogno: «Ancora un po’ di patate, dai. E quelle zucchine? Oggi sarà una giornata pesante, aggiungine un po’». Il Banco Alimentare è il ponte tra coloro che mettono a disposizione le eccedenze alimentari e le 564 strutture caritative convenzionate che offrono un sostegno alle persone in difficoltà con una distribuzione capillare sul territorio: in un anno il quantitativo di pasti offerti è stato di un numero che supera i 18 milioni. Cifra impressionante che sottolinea un lavoro incessante, grazie a 19 dipendenti e 150 volontari.
Per due mesi e mezzo So­la­vaggione è andato in giro a raccontare questo mondo per restituire con la sua macchina fotografica una realtà di solidarietà straordinaria: «Andavo nelle strutture, nelle mense, negli asili notturni, negli empori solidali e stavo lì a testimoniare che cosa accadeva». Il risultato sono scatti straordinari che raccontano di povertà e disagio ma soprattutto di quanto la solidarietà possa restituire di­gnità alle persone, oltre ad un pasto caldo. Il Banco Alimentare svolge diverse attività: «All’ Opera Pia Barolo – spiega Sola­vaggione – ci sono corsi di informatica, di cucina, di italiano gestiti da insegnanti in pensione. Negli asili notturni di via Ormea viene garantita l’assistenza di un dentista e di un podologo, senza chiedere i documenti a nessuno. In via Ravenna i dormitori hanno anche posto per i cani. Spesso infatti i senzatetto rifiutano un aiuto perché dovrebbero abbandonare i propri animali». Una solidarietà che genera altra solidarietà: «All’emporio solidale di Bra arriva la frutta e la verdura che coltivano in una comunità di recupero per ragazzi con problemi legati ad alcolismo e stupefacenti di Sommariva Bo­sco. Una formidabile catena solidale» spiega il fotografo.
Le sezioni tematiche proposte nella mostra rappresentano le parole chiave delle numerose attività del Banco: recupero, attività, mense, emporio, sostegno, aiuto sanitario, formazione, accoglienza e persona. «In questo viaggio così mirato – racconta ancora Solavaggione – ho capito che le persone da aiutare sono tantissime, ma qui in città, in Piemonte mi sento di dire, nessuno può morire di fame grazie a un esercito di brave persone che fanno assistenza e volontariato, impegnandosi ogni giorno a fianco di chi ha bisogno». Tra gli scatti trovano spazio anche piccole realtà solidali che, senza clamore, sono protagoniste di grandi miracoli quotidiani: «C’è una minuscola associazione che tutti i martedì a Torino, vicino a Porta Susa, porta cibo cucinato in casa che distribuisce a chi è senza fissa dimora. Ma la cosa meravigliosa è che i volontari restano lì a consumare il pasto con i poveri ricreando una sorta di momento famigliare. Si chiacchiera e ci si racconta e magari, si riesce, per qualche momento, a far dimenticare le difficoltà della vita». Negli scatti di Solavaggione troviamo i volti illuminati dalla speranza di chi ha ricevuto un pasto, una casa, quelli di chi ha messo a disposizione la propria professionalità per ridare benessere, l’impegno continuo delle centinaia di volontari che donano il loro tempo agli altri. Ogni foto esposta è un riflesso di questo impegno, del lavoro, della dedizione, dell’amore per gli altri. E apre il cuore.

Da oggi a Fossano le immagini del fotografo
Oggi, giovedì 28 settembre, a Fossano, nel magazzino del Banco Alimentare, oltre all’inaugurazione del nuovo mezzo che può trasportare 10 mila pasti, sarà presentata la mostra fotografica dedicata al Trentennale dell’associazione in Pie­monte, con gli scatti del fotoreporter de La Stampa, Daniele So­lavaggione.

Il nuovo furgone è stato donato al magazzino di Fossano, grazie al contributo di un nutrito gruppo di importanti e generosi donatori: Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Rotary Club Cuneo, Rotary Club Alba, Rotary Club Bra, Rotary Club Canale Roero, Rotary Club Cuneo – Alpi del Mare, Rotary Club Mondovì, Rotary Club Saluzzo, Rotary Club Savigliano, Distretto Rotary 2032. La sede di Fossano è attiva già dal 2005 e solo nel 2022 ha fatto numeri importanti, aiutando 13.038 persone in difficoltà nella provincia di Cuneo, attraverso 62 strutture caritative e distribuendo 970 tonnellate di prodotti alimentari.