«Le incisioni? Racconti attuali di artigianalità»

Parla Gianfranco Schialvino, curatore della mostra “Art & food” visitabile a Bra fino a novembre

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Fino al 12 novembre, a Bra, nella suggestiva cornice di Pa­lazzo Mathis (in piazza Caduti per la Libertà), sarà visitabile la mostra dal titolo “Art & food. L’incisione nel terzo millennio”.
Curata da Gianfranco Schial­vi­no, rappresenta la più completa tra le rassegne di incisioni che si sono tenute in Italia nel 2023 e comprende una settantina di opere.
Schialvino, nato a Pont Cana­vese nel 1948, è un incisore di fama internazionale: ini­zial­mente autodidatta, in seguito ha proseguito il suo percorso nei laboratori Tutta­gra­fica e Nuova Xilografia; a partire dal 1976, si dedica all’arte dell’incisione, praticando principalmente acquaforte e xilografia.
Alcune sue opere oggi fanno parte delle collezioni di: Gam, Torino; Bibliothèque Nationale, Parigi; Biblioteca Ambrosiana, Milano; Apdo, Bilbao; Gabinetto delle Stampe degli Uffizi; Victoria and Albert Museum, Londra; MoMa, New York; Calco­gr­a­fia Nazionale, Madrid; Bi­blio­teca Apostolica Vaticana; Museo Nacional del Grabado, Bue­nos Aires; Biblioteca Esten­se, Modena; Biblioteca Nazionale, Firenze; Civica Raccolta Stampe Bertarelli, Milano.
La sua produzione incisoria comprende più di 580 opere, che raffigurano diversi soggetti; fra questi sono particolarmente conosciuti i soggetti astratti e quelli sacri. Ap­profittando dell’esposizione realizzata nella città della Zizzola, noi di Rivista IDEA lo abbiamo intervistato.

Schialvino, vuole presentare ai nostri lettori la mostra allestita a Bra?
«In concomitanza con la rassegna internazionale dedicata ai formaggi, Cheese, che ha animato e ravvivato la città di Bra dal 15 al 18 settembre, e dal momento che la mostra annuale di Pa­lazzo Mathis ha vissuto il suo vernissage l’8 settembre, ho pensato di connotare la mia esposizione in modo che il suo spirito fosse legato a quello di Cheese. L’incisione, peraltro, ha in­trinseca la manualità, oltre a una serie di azioni che prevedono l’uso di acqua, fibre di legno, eccetera. Ho cercato di unire tutti questi aspetti, a cui ho abbinato l’arte del cibo, per realizzare un prodotto personale. Questa mo­stra avvicina la capacità del­l’ar­tigiano, che poi diventa artista, e la capacità dell’artigiano, che poi diventa chef».

Qualche anticipazione, senza però svelare troppo?
«Il fatto di vedere su un foglio di carta come possa essere rap­presentato un mondo di im­­magini che, a loro volta, rap­presentano l’abilità e la ma­nualità dell’artista incisore dovrebbe incuriosire il vi­sitatore. Chi osserva desidera infatti conoscere il fare e il saper fare».

Come va interpretata l’arte incisoria?
«Il direttore generale della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Nazionale Brai­dense, James Bradburne, sta pubblicando un libro sulla riscoperta della manualità. Una manualità che parte proprio dall’incisione, intorno al 2500 avanti Cristo. Guten­berg ha permesso poi la diffusione delle immagini e delle idee attraverso la stampa. Detto ciò, credo che l’incisione sia attualissima ancora oggi. Attualissima come idea di portare avanti un concetto personalizzato, distaccato. Nella mostra braidese si troverà la figura tradizionale, ovvero la figura espressa con un disegno, il simbolo che esprime l’idea. Un peperoncino e un tonno appeso sono degli esempi».

Come nasce il suo personale legame con la realtà braidese?
«Ho iniziato a frequentare Bra nei primi anni del 2000, quando con l’allora Fonda­zio­ne Crb portai in mostra Francesco Tabusso. Da quel­l’occasione in poi ci sono sta­ti tanti altri appuntamenti, che hanno avuto per protagonisti pittori di spessore e incisioni di livello. Un legame di successo e che si rinnova. Con questa, sono una quindicina le esposizioni che ho organizzato qui».

“Art & food” è proposta in sinergia con il Comune di Bra, l’associazione “Piero Frai­re” e l’Associazione Na­zio­­nale Incisori Contem­pora­nei. Un lavoro di squadra.
«Sì, l’Associazione Nazionale Incisori Contemporanei è una delle prime aggregazioni a livello italiano di incisori: annovera artisti di primissimo livello. C’è un iter specifico per entrare a farne parte come membri. Personal­men­te, conosco davvero a fondo questo ambito; peraltro, ho l’onore di tenere corsi di incisione nelle accademie. E prossi­mamente sarò a Sassari e Napoli. Insomma, mi sono sentito pronto per allestire questa mostra a Bra».