«Il Balun d’Or cresce con il territorio»

Successo per l’evento di Cerretto Langhe. E ora si aspetta il gemellaggio con il Pallone d’oro francese

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Tra le eccellenze che portano in giro per il globo la bellezza e il valore delle colline Unesco c’è anche un pallone d’oro. O meglio: il Balun d’Or. È il prestigioso riconoscimento che ogni anno il territorio assegna a personaggi della pallapugno meritevoli. La premiazione è ormai diventata un appuntamento sentito e partecipato, proprio come avviene con la consegna del cugino francese, il Pallone d’Oro, che France Foot­ball consegna al miglior calciatore d’Europa. La magia si è ripetuta pure quest’anno con la 14esima edizione, nonostante il nubifragio che si è abbattuto su Cerretto Langhe, sede della premiazione, a pochi minuti dall’inizio. Circondati dalle suggestive gigantografie dei vincitori delle passate edizioni, realizzate dalla fotografa Silvia Mu­ratore, gli amministratori del territorio si sono riuniti assieme agli organizzatori del premio e ai massimi esponenti del pallone elastico, di ieri, oggi e domani. Sì, perché in prima fila c’era il futuro del balon, rappresentato nell’occasione dai pulcini della Pallonistica Ricca: riconoscimento e applausi anche per loro, doppiamente meritati vi­sto il successo in Coppa Italia. Rinviata (per il maltempo) al termine del pranzo, la visita alle opere realizzate dall’ex campione e oggi artista, Massimo Ber­ruti, con il contributo della Fon­dazione Crc. «Il primo passo per rendere Cerretto a tutti gli effetti il paese del balon», ha detto Flavio Borgna, anima del premio, che viene organizzato dal Comune di Cerretto e dall’associazione Il Crocicchio, in collaborazione con l’Unione Monta­na Alta Langa, l’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero e la Federazione Italiana Palla­pu­gno e con il sostegno del Consi­glio Regio­nale e della Fondazio­ne Crc. E anche noi della Rivista IDEA eravamo “pronti alla caccia”, facendo parte – con orgoglio – della giuria. Così la festa è stata tutta nel salone comunale Don Bosco. A spingere la prima palla oltre la metà campo è stato il padrone di casa, il sindaco di Cerretto, Davide Sobrero. Poi, introdotti dal giornalista Fabio Gallina, hanno parlato le leggende Felice Bertola e Massimo Berruti, che hanno dato spettacolo, ispirati anche dai ricordi del “Moretto” Giancarlo Gras­so, vincitore del Premio Spe­cia­le alla Carriera. A lui è stata consegnata la splendida scultura in pietra realizzata gratuitamente dall’applauditissimo Remo Sal­cio. A portarsi a casa il Premio Campau, riservato ai giocatori di pantalera, è stato Gigi Gallesio di Benevello, mentre il Premio Speciale della Giuria (coordinata da Flavio Borgna e presieduta da Felice Bertola) è andato al giovane e promettente battitore della Neivese Gio­vanni Voglino.
Spazio per i giornalisti pure sul palco, oltre che in giuria: nel ricordo del compianto Aldo Scavino, amico del Balun d’Or, sono stati premiati con il “Dumini Abbate e la squadra della piazza” Piero Dadone della Stampa e Gianmaria Bozzolo dell’Unione Monre­galese, oltre allo scrittore e giornalista Luigi Sugliano e al fotografo Candido Capra.
Infine, la premiazione più attesa: quella del Balun d’Or 2023, che è andato a Francesco “Cicu” Rivetti, terzino della Marchisio Nocciole Cortemilia. Com­mos­so, Rivetti ha dedicato il premio alla sua squadra e al capitano Massimo Vacchetto, a Corte­milia e alla sua famiglia.
Prima del pranzo tipico, due bel­le “intra”. Prima, il commento di Flavio Borgna, che ha ringraziato il numeroso pubblico presente e ricordato, con emozione, la genesi del premio, «un’idea sposata subito dalla Stampa, da Carlo Borsa­lino con Rivista IDEA, Gazzetta d’Alba e Al­berto Cirio». «Un premio – ha aggiunto Borgna – che rappresenta il territorio, oggi candidato a Capitale italiana della Cul­tura, e che con il territorio cresce». Poi, l’intervento del presidente della Regione Piemonte Al­berto Cirio: «La pallapugno è un fatto culturale e rappresenta al meglio l’essenza del nostro territorio, ma è prima di tutto un bellissimo sport. La prossima estate, ad Alba e nelle Lan­ghe, arriverà il Tour de Fran­ce: sarà l’occasione giusta per provare a dar vita a un gemellaggio unico, quello tra il Pallone d’Oro francese e il Balun d’Or langarolo».