“Dopo i focolai di Psa nel Pavese, adesso la situazione è preoccupante”

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La Peste Suina Africana (Psa) è un’infezione virale che colpisce i cinghiali. Non trasmissibile all’uomo, è però molto pericolosa per i suini che possono contagiarsi e devono essere abbattuti. Dopo aver interessato in modo pesante la provincia di Alessandria e la Liguria, nello scorso mese di maggio si è pericolosamente avvicinata alla “Granda”. Il Comune di Saliceto è stato inserito nella zona rossa II infetta in cui sono in vigore i divieti più stringenti. E altri 19 Comuni della zona fanno parte dell’area cuscinetto I confinante con la precedente e soggetti alle limitazioni della Restrizione I. Ad agosto la malattia è stata riscontrata in alcuni allevamenti suinicoli nella provincia di Pavia. Per cui, la Regione Piemonte ha deciso di adottare una serie di misure urgenti per prevenire la diffusione della Psa. In sostanza, su tutto il territorio subalpino le movimentazioni dei suini dagli allevamenti piemontesi possono essere effettuate solo dopo gli adeguati accertamenti sanitari. Altri controlli vanno eseguiti negli impianti di macellazione. Afferma per la Cia Cuneo il vicedirettore e responsabile dell’area tecnica provinciale, Silvio Chionetti: “L’infezione nel Pavese ha fatto alzare il livello di guardia. Il Piemonte stava affrontando nel modo migliore possibile il controllo sul versante ligure, adesso occorre monitorare anche quello lombardo: area con cui molte aziende del nostro territorio hanno scambi di animali e di mangimi. La situazione è precipitata e ora ci troviamo di fronte a un problema piuttosto preoccupante e da seguire attentamente. Bisogna rafforzare ancora di più tutte le misure indicate dalle ordinanze sulla biosicurezza negli allevamenti, che sono fondamentali per prevenire l’insorgere della malattia”.

Intanto la cabina di regia della Provincia di Cuneo, voluta dal presidente Luca Robaldo e presieduta dal consigliere delegato Silvano Dovetta, continua il proprio lavoro. Dice ancora Chionetti che ne fa parte per la Cia: “Il depopolamento del territorio provinciale dai cinghiali, attraverso battute di caccia volontarie e “straordinarie”, sta proseguendo. Da inizio anno sono stati abbattuti 1.400 ungulati. Inoltre a metà settembre parte la stagione della caccia programmata, che contribuirà ad aumentare i numeri. La misura è utile per contenere la Psa, ma in provincia di Cuneo soprattutto anche per limitare i danni prodotti dai selvatici in agricoltura e non solo”.

In più? “Insieme alle autorità sanitarie si sta verificando l’eventuale presenza di problemi legati ai cinghiali e alla Psa sul territorio della “Granda” confinante con la Liguria. In particolare nel Cebano”.

Per affrontare la questione Peste Suina Africana in modo deciso ci sarebbe poi la volontà del Governo di mettere in campo l’Esercito, con l’obiettivo di fermare l’invasione dei cinghiali.