Consumi, Coldiretti: bene la norma contro gli inganni del falso Made in Italy

Richiami all’italianità in 1 prodotto alimentare su 4, avanti con la tutela dei segni distintivi del Made in Italy

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In più di 1 prodotto alimentare su 4 in vendita sugli scaffali c’è un evidente richiamo all’italianità con il tricolore che sventola sul 16% delle confezioni. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati dell’Osservatorio lmmagino Gs1 Italy, secondo il quale nel paniere esaminato il giro d’affari dei prodotti che si presentano come italiani cresce arrivando a quota 10,3 miliardi di euro nel 2022.

Un mercato che ora è più protetto – evidenzia Coldiretti Cuneo – grazie all’entrata in vigore della Legge 24 luglio 2023, n. 102 che apporta modifiche al Codice della proprietà industriale e sancisce il divieto di registrazione di marchi evocativi dei segni, usurpativi o imitativi di indicazioni geografiche e di denominazioni di origine protette in base alla normativa statale o dell’Unione europea.

Il mercato dei prodotti patriottici è cresciuto nell’ultimo anno del 6,1% e comprende oltre alle certificazioni di origine DOC/DOCG e DOP/IGP, i prodotti con bandiera italiana, con le scritte “prodotto in Italia” o “100% italiano” grazie all’impegno della Coldiretti in Italia e in Europa che ha portato all’obbligo di indicare l’origine in etichetta per un numero crescente di prodotti, dalla pasta al riso, dal latte ai formaggi, dalla carne ai salumi fino alla passata di pomodoro.
Per queste ragioni – spiega la Coldiretti – risulta così importante nel provvedimento l’attribuzione al Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare della competenza di valutazione del carattere usurpativo, imitativo o evocativo di marchi che contengano riferimenti geografici. Si tratta di una sorta di esame preliminare di ammissibilità della domanda di registrazione dei segni distintivi del Made in Italy.

“Il primato italiano nella qualità e nella sicurezza alimentare, conquistato grazie all’impegno degli agricoltori e ad un’attività di controllo senza uguali nel mondo, va difeso da quanti cercano di sfruttare impropriamente il valore aggiunto creato con l’inganno” commenta il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.

“Il nostro Paese, leader europeo nella qualità, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari a livello comunitario per impedire che vengano spacciati come locali cibi di bassa qualità, provenienti dall’estero, che non rispettano i rigidi paramenti dei controlli nazionali e per portare sul mercato il valore aggiunto della tracciabilità, venendo incontro alle richieste dei consumatori” conclude il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.