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Misure di emergenza contro la Popillia japonica, insetto nocivo che infesta oltre 300 specie vegetali

I consigli di Cia Cuneo con Maurizio Ribotta: responsabile provinciale della consulenza tecnica in campo dell’organizzazione agricola

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La Popillia japonica è un insetto nocivo che vive parte della sua vita – da luglio/agosto a fine maggio dell’anno successivo – allo stadio di larva o pupa a pochi centimetri di profondità nei terreni soprattutto dei prati e di altre colture irrigue, nutrendosi delle radici. Gli adulti hanno un corpo tendenzialmente ovale, lungo 8-12 millimetri e largo 5-7 millimetri. Il colore di fondo è verde brillante, mentre le ali anteriori sono bronzee. I ciuffi di peli bianchi ai lati e all’estremità dell’addome permettono di distinguere il coleottero scarabeide da altre specie simili come, ad esempio, l’Anomala vitis e la Cetonia aurata. Le larve, lunghe 30 millimetri a maturità, presentano una colorazione biancastra e capo bruno chiaro. Come agisce l’insetto?

A rispondere è Maurizio Ribotta, responsabile provinciale della consulenza tecnica in campo di Cia Cuneo. Dice: “Gli esemplari adulti attaccano più di 300 diverse specie vegetali, più tra cui gli alberi da frutto, la vite, il nocciolo, i piccoli frutti, il mais, la soia, le piante ortive, quelle ornamentali come la rosa e il glicine, le essenze forestali e le specie selvatiche: ad esempio il tiglio, la betulla, la robinia, il rovo e l’ortica. A causa del loro comportamento gregario, cioè al vivere in gruppo, gli insetti possono essere presenti in gran numero su una o più piante vicine, provocando estese erosioni alle foglie, ai fiori e ai frutti in maturazione”.

Invece, le larve? “Nutrendosi prevalentemente di radici delle graminacee, risultano nocive per prati e tappeti erbosi – come i campi da golf e da calcio e i giardini – provocandone l’ingiallimento e il disseccamento”.

Ma non solo. “Ulteriori danni sono causati da talpe, cinghiali e uccelli che scavano alla ricerca delle larve”.

Per la sua pericolosità, la Popillia japonica è soggetta alle misure di emergenza previste dal Decreto ministeriale del 22 gennaio 2018, che indica anche l’obbligatorietà di contenerne la diffusione. Ancora Ribotta: “Gli adulti del coleottero compaiono in genere a inizio giugno, con la popolazione in aumento fino alla terza decade di luglio. Poi, diminuiscono sensibilmente ad agosto e settembre. Per limitare i danni che arrecano alle colture e alle piante ornamentali è bene cercare di sopprimerli quanto prima”.

In quale modo? “Non pungono o mordono e non sono pericolosi per l’uomo. Quindi, possono essere raccolti a mano, in particolare nelle prime ore del mattino quando sono poco reattivi, e dopo eliminati. In alternativa, è possibile farli cadere, scuotendo la vegetazione, in una bacinella con acqua e alcune gocce di sapone liquido che ne ostacoli la fuga”.

Inoltre? “Si può ricorrere a trattamenti con insetticidi appositamente registrati per la difesa delle colture o con formulati a uso non professionale per la protezione di giardini, frutteti e orti famigliari”.

Il Piano di monitoraggio e contenimento

Dal 2014, la Regione Piemonte e il Parco del Ticino-Lago Maggiore hanno avviato un Piano di monitoraggio e contenimento con l’installazione di centinaia di trappole per la cattura dell’insetto. Spiega Ribotta: “Le trappole, però, non catturano tutti gli adulti di Popillia japonica attirati. Di conseguenza non vanno assolutamente posizionate in orti e giardini in quanto provocano un aumento della presenza degli insetti e quindi dei danni. Le trappole vanno lasciate dove sono, non devono essere toccate né prese in prestito perché, tra l’altro, si rischia anche la denuncia per furto”.

Ulteriori informazioni

Tutto il materiale informativo sulla Popillia japonica è consultabile al link della Regione Piemonte http://bitly.ws/LMh5