Una grande edizione numero 35 del Premio Giornalistico del Roero

Tra i premiati anche Enrico Fonte, giornalista della nostra Rivista IDEA

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«È un viaggio nella “grande bellezza”, il nostro splendido Roero: un viaggio che fa tappa qui, a Baldissero d’Alba. E non è certo per caso: qui s’è abbattuta una grandinata a inizio luglio, ma qui è passato il Giro d’Italia e passerà il prossimo anno il Tour de France. E qui, soprattutto, è il centro della biodiversità».

E’ così che ha esordito Gian Mario Ricciardi, per introdurre l’edizione numero 35 del Premio Giornalistico del Roero: parte integrante della storia della Sinistra Tanaro, che ha scelto proprio il paese dei Colonna per ospitare quest’anno la cerimonia di premiazione.

Tanti i presenti: a partire da chi ha sostenuto negli anni, ed ora prosegue con ancor maggiore convinzione, questa iniziativa e il suo “patron” Giovanni Negro. Ci sono stati il Consorzio Tutela Roero con il suo nuovo leader Massimo Damonte e il suo predecessore Francesco Monchiero, ora a capo di PiemonteLand: i Cavalieri del Roero con in testa il Gran Maestro Carlo Rista, la pressoché totalità dei sindaci di queste colline, e le delegazioni di realtà come l’Associazione per i paesaggi vitivinicoli Unesco Roberto Cerrato, il gruppo Valorizzazione Roero condotto dal primo cittadino sanvittorino Giacomo Badellino, le rappresentanze di Regione, Provincia e Parlamento Europeo, i vigneron del territorio, e soprattutto la gente.

Ogni volto, una storia: «Perché -come ha precisato ancora Ricciardi- noi vogliamo che le storie si incontrino, e lo facciamo dopo una pandemia che ha permesso anche di ridisegnare strategie, ritrovare percorsi, costruire il nuovo futuro. E’ un’idea che, dopo 35 anni, è più viva che mai: per parlare di una terra rara, ritrovata, bella, vini e prodotti di qualità, eccellenze, mescolate con cultura e storia, e pure con una nuova economia, quella “green” della sostenibilità».

Parole d’orgoglio anche da parte del “padrone di casa”, il sindaco baldisserese Michele Lusso, che ha sostenuto sin da subito questa edizione. Dalla sua, nel suo accorato intervento, Negro ha commentato: «Prepariamo questo incontro tutto l’anno con telefonate, incontri e viaggi. Ricordo i primi timidi passi di questo premio, nella nostra frazione Sant’Anna di Monteu Roero: ricordo il nostro entusiasmo, in un concorso fatto per far parlare di noi in tutto il mondo. Ora c’è chi dedica speciali di pagine e pagine al nostro Roero, a livello internazionale: cose che, all’inizio di tutto, parevano impensabili. Alcuni di quei “pionieri” che, con me, avevano mosso i primi passi non ci sono più: sono stati come Davide contro Golia, e hanno vinto, e noi tutti abbiamo vinto insieme a loro».

La premiazione, curata da Beppe Rovera e Paolo Destefanis, ha registrato in primo luogo il riconoscimento speciale al fotografo Tino Gerbaldo, al promotore di cultura Claudio Calorio di Telecupole, e ad Enrico Fonte di Rivista Idea. Per la categoria nazionale, hanno ricevuto il meritato riconoscimento Martino Villosio di Rai Piemonte, Giancarlo Montaldo in qualità di direttore di Barolo&CO ed Eugenio Ecclesiastico per Oasis, con spiccato riferimento all’Oasi Photocontest Roero, oltre che a Maria Teresa Lamberti di Radio Uno Rai.

Nuovo premio per Liz Boulton di The Guardian, già premiata nel 2020, e vicinissima al Roero in parole e sentimenti.