«Valori e buone pratiche produttive sono la nostra base»

Marcello Pellegrino è il nuovo direttore del Gruppo Compral, tra le realtà cooperative più strutturate del Nord Italia nel comparto zootecnico

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Bartolomeo Bovetti e Marcello Pellegrino

Dottore agronomo, fossanese, 40 anni, sposato con tre figli, una passione per il calcio giovanile, Marcello Pellegrino ha rilevato un’eredità importante dal suo predecessore Bartolomeo Bo­vet­ti, per un quarantennio perno del sistema allevatoriale cuneese. Forte della gioventù e dell’esperienza maturata pri­ma in vari incarichi in Coldiretti e poi alle produzioni animali della Regione Piemon­te, il neo direttore della Com­pral sa di avere una precisa missione: accompagnare la crescita con il consolidamento del Gruppo.

Partiamo dottor Pellegrino dai numeri che sono certamente un tratto distintivo del Gruppo Compral…

«Non sono tutto, ma danno il senso di uno sviluppo societario e produttivo che ha cadenze da record: 160 milioni di fatturato complessivo. Com­pral Latte in 13 anni è passata da cento soci-allevatori a 260, e da mille quintali di prodotto giornaliero a una raccolta media di 7.500 quintali destinati alla filiera Inalpi-Ferrero. Compral Carni si conferma il primo player della razza bovina Pie­mon­tese, con circa 170 soci e 11mila capi macellati nel laboratorio al Miac. Oggi la carne di Fassone è apprezzata e ricercata in tutta Italia (grazie anche alle partecipate e alla linea Fassoneria sviluppata assieme a Coalvi) e conquista nuove piazze all’estero».

Lei però caratterialmente sembra un uomo di buon senso, saldamente con i piedi ancorati a terra, non facilmente impressionabile dai numeri…
«Valori ideali e buone pratiche produttive sono alla base della nostra azione. Il Gruppo Compral, che è l’insieme di due cooperative agricole a mutualità prevalente, in oltre un quarantennio ha saputo interpretare l’evoluzione del­la zootecnia che ha cambiato radicalmente volto, diventando un comparto in linea con i più avanzati standard europei, capace di ri­spondere alle sfide del mercato globale e alle crescenti esigenze dei consumatori. Tutto questo, mantenendo la di­mensio­ne della grande famiglia in cui ogni socio è protagonista attivo e partecipe. La nostra forza è credere in quello che facciamo cercando di farlo al meglio delle nostre capacità».

Il suo nuovo incarico presenta senza dubbio aspetti legati ad una velocità decisionale a cui si sommano anche molte altre competenze tecniche. Quanto le pesa questa nuova responsabilità?
«È una partita che mi sento di poter ingaggiare anche perché ho al mio fianco compagni di viaggio di collaudata esperienza. E mi riferisco ai presidenti di Compral Carne, Ro­berto Chial­va, e di Compral Latte, Raffaele Tortalla, en­trambi al­­levatori appassionati e dotati di una straordinaria capacità di essere leader re­stando fianco a fianco delle nostre centinaia di soci-produttori. A darmi supporto ci sono poi i preziosi consigli del dottor Bovetti, e della brillante squadra che ha saputo plasmare, all’insegna di efficienza e disponibilità. E ancora, so di poter contare sui servizi e le consulenze che ci garantisce l’Arap, l’associazione regionale degli allevatori, oggi guidata dal giovane Elia Dal­mas­so in tandem con il direttore Tiziano Valperga».
Il vostro Gruppo riesce a far dalogare due mondi: carne e latte, realtà con situazioni molto diverse e regole proprie. Come fate a tenerli assieme?
«È un problema che le due cooperative hanno affrontato in questi ultimi anni di intenso sviluppo, sottoscrivendo un “contratto di rete” finalizzato ad accrescere la competitività del gruppo e dando la possibilità di accesso ad altri partecipanti che svolgono, o intendono svolgere, attività legate al programma comune. Le imprese firmatarie si pongono una serie di obiettivi strategici, quali la ricerca, il miglioramento e l’innovazione nelle produzioni agricole di latte bovino crudo e di carne bovina, con particolare attenzione alle tecniche agronomiche adottate, che siano compatibili con gli obiettivi di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Ma negli intenti del gruppo figurano anche progetti a carattere im­prenditoriale, il potenziamento delle catena logistica e degli approvvigionamenti, l’ottimizzazione dei servizi e lo sviluppo del capitale uma­no e delle risorse professionali».

In questo contesto rientra anche il laboratorio di sezionamento?
«Direi proprio di sì. Negli ultimi anni l’attività del laboratorio di sezionamento ha visto un incremento del prodotto lavorato grazie al lavoro svolto dalle realtà distributive a livello territoriale che, su tutta la Regione Piemonte, collocano nel servizio della ristorazione il prodotto della carne bovina di razza Piemontese. Un lavoro che per la Cooperativa è molto dispendioso poiché la nostra è infatti una realtà semi-artigianale. Pertanto è necessario che il personale impiegato, come i macellai, abbia un’elevata professionalità che non è così facile da reperire. Infatti, una delle mie prime attività da quando ho iniziato la mia avventura in Compral è stata proprio quella di cercare delle nuove figure professionali che avessero queste competenze da macellaio da inserire nel laboratorio. A differenza dei grandi gruppi caratterizzati da linee produttive standardizzate, noi abbiamo ancora tantissime lavorazioni fatte al coltello. Quindi per noi è essenziale che la manualità dei macellai sia elevata per poter valorizzare al meglio tutti i tagli pregiati della carne di razza Piemontese».

Per concludere dottor Pelle­grino, quali i progetti sul tavolo che si concretizzeranno nel futuro?
«Sicuramente nelle intenzioni c’è la volontà di proseguire le attività di informazione e valorizzazione del prodotto. Cer­cheremo di valutare all’interno del nostro laboratorio la possibilità di sviluppare delle nuove linee produttive che siano in grado di valorizzare ulteriormente la carne bovina di razza Piemontese. Inoltre, per cercare di andare a ridistribuire i volumi di carico all’interno del laboratorio di sezionamento, abbiamo in fase di predisposizione una struttura vicina al MIAC da destinare a locale magazzino di stoccaggio».

E poi ci sono i consumatori…
«Certo. Sono il nostro orizzonte quotidiano. Con i fruitori finali delle filiere vogliamo un rapporto sempre più stretto e trasparente. Il percorso di miglioramento intrapreso dalle nostre cooperative ha portato a ottimizzare i parametri igienico-sanitari, qualitativi, organolettici delle produzioni, valorizzando sempre di più gli aspetti del territorio, dell’ambiente, dell’alimentazione naturale e del benessere animale. Tutti valori che condividiamo con i consumatori e che mettiamo fin d’ora al centro di quello che è e sarà il percorso del Gruppo Compral».