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«Donarsi agli altri: è questa la gioia più grande di tutte»

Rotary Canale-Roero: il presidente Sergio Sordo traccia il bilancio e ricorda Emilio Vigolungo

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Anche il Rotary Club Canale-Roe­ro ha concluso il proprio anno di at­tività. Un anno intenso di iniziative, progetti e convivialità, in cui l’attenzione è stata focalizzata sull’impegno sociale e sulla diffusione della cultura, a partire da quella locale. Negli ultimi dodici mesi a guidare il sodalizio è stato Sergio Sordo; ora la campana rotariana passerà a Sergio Rolfo che tra i soci potrà contare già su un nuo­vo arrivato: Riccardo Ca­raglio. Con le prime iniziative del nuovo anno il gruppo roerino renderà anche omaggio alla me­moria dell’imprenditore Emi­­lio Vigolungo, già socio del club, che purtroppo è venuto a mancare nei giorni scorsi. Pro­prio dal suo ricordo sono partite le considerazioni del presidente u­scente Sordo nell’intervista rilasciata a IDEA.

Sordo, il primo pensiero non può che essere rivolto a Emi­lio Vigolungo.

«Assolutamente sì. Emilio si im­pegnava con passione per la sua bella azienda e pure per la nostra associazione, di cui era entrato a far parte nel 2017. Ci mancherà molto; ora, con le nostre prossime attività, cercheremo di onorarne al meglio la memoria. Era davvero una bella persona».

Che anno rotariano è stato quel­lo del Canale-Roero?
«La scomparsa di Emilio, purtroppo, ha provocato in tutti noi un grande dolore. Questo al termine di un anno che è letteralmente volato via, se­gno che il lavoro è stato intenso e proficuo».

Come avete strutturato le attività del club?
«Con la fine della pandemia, sono fortunatamente tornate convivialità e socialità, elementi preziosi per alimentare con determinazione ed entusiasmo i nostri progetti. Le videochiamate, pur assicurando diversi benefici, non possono sostituire gli incontri in presenza».

A proposito di progetti, su quali in particolare ha piacere di porre l’accento?
«Nella prima parte dell’anno, abbiamo proseguito il progetto già in corso, definito assieme al Distretto 2032, per la distribuzione di concentratori di ossigeno in strutture sanitarie. Nello specifico, ne abbiamo consegnato uno alla residenza per anziani di Monticello e uno a quella di Corneliano».

Sul fronte sociale, sono state davvero tante le iniziative.
«È così. Mi piace mettere in evidenza soprattutto il progetto grazie al quale abbiamo potuto so­stenere la “squadra speciale” del­l’Alba Calcio, la for­mazione composta da atleti con disabilità. Si tratta di un’iniziativa di in­clu­sione, rea­lizzata nell’ambito di un am­pio programma che ha permesso al Rotary Ca­na­le-Roe­ro, appunto, di proporre que­sta attività sociale e ai Rotary di Alba, Bra e Cuneo di portarne avanti altre della stessa importanza».

Ne parla con entusiasmo.
«Questa squadra – sulle cui maglie compare, e ne siamo orgogliosi, l’emblema del no­stro Rotary Club – è un qualcosa di straordinario. Permette ai ragazzi di esprimersi, li rende protagonisti e, al contempo, alleggerisce, almeno per qualche ora, l’impegno delle loro famiglie. Io e altri soci siamo stati agli allenamenti e abbiamo provato un trasporto pazzesco: ci danno molto di più rispetto a quanto noi riusciamo a dare loro».

Vi siete impegnati anche per la diffusione della cultura.
«Sì, pure in questo ambito le iniziative sono state parecchie. Cito, in particolare, la visita alle Gallerie d’Italia e al Museo del Risorgimento, a Torino, la serata in compagnia degli scrittori locali e l’incontro con la direttrice del Centro Studi fenogliano, Bianca Roagna, che ci ha permesso di conoscere a fondo il Beppe Fenoglio “inconsueto”. Tutto ciò senza dimenticare il sempre piacevole e arricchente incontro natalizio con il vescovo di Alba, monsignor Brunetti».

Ora lascia la campana Rotary a Sergio Rolfo.
«C’è un ottimo rapporto, legato ad aspetti di amicizia e professionali. Il Rotary Club Ca­nale-Roero è in buone mani».

Lei rimarrà attivo?
«Certamente. Credo davvero molto nell’utilità sociale del mondo Rotary e, pertanto, come faccio praticamente da vent’anni, continuerò ad assicurare il mio contributo».

Cosa le ha insegnato il Rotary?
«A donare. Non solo dal punto di vista economico ma soprattutto per quanto riguarda il tempo. Il tempo è il bene più prezioso che abbiamo: doniamolo a chi ne ha più bisogno, proprio come faremmo con i no­stri migliori amici».

L’albese Remo Gattiglia alla guida del distretto 2032

Tempo di avvicendamenti anche per quanto riguarda il Distretto Rotary 2032, ossia la realtà che riunisce tutti i 42 club del Sud Piemonte e della Liguria e i loro 2.400 soci. Il governatore uscente, Anselmo Arlandini, saluterà e lascerà l’incarico a favore di un albese: il manager Remo Gattiglia del Rotary Club Alba. In vista del suo insediamento, gli ha voluto rivolgere un saluto speciale il presidente uscente del Rotary Club Canale-Roero, Sergio Sordo. Ecco le parole di Sordo: «Gattiglia è un grande professionista e una persona molto brillante. Ha in serbo diverse novità per il Distretto Rotary e sono certo, quindi, che il suo mandato sarà ca­­ratterizzato da una ventata di in­novazione. È un aspetto chiave per continuare a ren­dere attrattivo il Rotary».

BaNNER
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