Tardelli conduttore racconta i campioni e i loro avversari

L’ex centrocampista azzurro al debutto con una trasmissione su misura che ha lo stile di “Sfide”

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C’è un passaggio im­portante nel­la se­con­da carriera di Marco Tardelli, che lo ha appena visto diventare opinionista televisivo dopo essere stato calciatore di primissimo piano (campione del mon­do): lunedì scorso è andata in onda la prima puntata di un programma tutto suo, dove per la prima volta è lui il conduttore. Il titolo, “L’avversario – L’altra faccia del campione” racchiude in sé un’intuizione geniale. Perché c’è sempre un avversario da battere, e siccome in molti casi questo rivale diventa immateriale o psicologico, ecco che la questione si sposta dall’ambito sportivo a quello della vita di tutti i giorni e riguarda un po’ tutti.
Ancora una volta, lo sport diventa uno scenario ideale in cui ambientare racconti di vita, si trasforma in uno spazio per fare letteratura.
Nella prima puntata del programma, Tardelli ha intervistato Antonio Cassa­no, ovvero qualcuno che nella sua carriera ha dovuto vedersela soprattutto con se stesso, il primo nemico lo ha avuto sempre dentro di sé. Infatti il suo potenziale tecnico di calciatore era enorme, la resa è stata sicuramente inferiore, pur producendo alcune prodezze. Lo stesso Tardelli, ad esempio, racconta di quando era il commissario tecnico dell’Under 21 e nel gruppo degli azzurrini aveva convocato anche il ragazzino di Bari vecchia, Cassano (17 anni all’epoca) che si era già segnalato con il suo talento. All’ora di pranzo il ct vede questa scena: Cassano che, seduto a tavola, chiama il cameriere facendo schioccare le dita. Allora lo avvicina e gli dice: «Scusa ma tu, a casa, chiami in questo modo tua madre?». Cassano chiede scusa, ma negli anni ne farà di peggiori.
Si prosegue con altri campioni: Roberto Mancini che da calciatore e da allenatore non è mai riuscito a disputare un Mondiale di calcio; Federica Pellegrini che ha dovuto affrontare ansie da prestazione, crisi di panico e la bulimia; Michel Pla­tini che ha sempre trovato nell’Italia un riferimento fortissimo e al tempo stesso una rivalità sportiva; Franco Menichelli, il ginnasta che voleva essere calciatore, spesso fermato da infortuni.
Storie intime che i protagonisti raccontano a un interlocutore che quelle sensazioni le ha condivise in prima persona. Il racconto ha un suo ritmo, adeguato alle tematiche. L’atmosfera ricorda quella di “Sfide”, il celebrato programma Rai che ha avuto il merito di dare piena dignità alle storie di sport narrate in forma di letteratura. Non è un caso: alla produzione del programma di Tardelli, in collaborazione con Rai Cultura, c’è proprio Simo­na Ortolani, l’autrice di quel successo andato in onda per quasi vent’anni.
Tardelli è a suo agio nel ruolo di narratore, sostenuto da una regia su misura. Negli anni ha curato la sua immagine di personaggio super partes, equilibrato a volte fino all’eccesso, politically correct ad oltranza. Non semplice in un ambiente nel quale il tifo si esprime in varie forme ed è insito anche nei ruoli istituzionali. In ogni caso programmi come “L’avversa­rio” rappresentano sempre una risorsa preziosa per la crescita culturale. E per un’idea di sport più autentica.

Tortu sul traguardo dei 25 anni e il mito agostini schizza
a quota 81

Compleanni significativi in questo 15 giugno che accompagna l’uscita del nuovo numero di IDEA. Partiamo dalle alte sfere della politica mondiale: Xi Jinping, segretario generale del Partito Comunista Cinese, protagonista della crescita economica e strategica del suo Paese, compie proprio oggi (giovedì) 70 anni. Passando ad altri scenari professionali e umani, 70 anni li compie anche il giornalista Andrea Pamparana, vicedirettore di Tg5 che ha seguito Tangentopoli e che su IDEA abbiamo già intervistato. Usciamo dai confini per fare gli auguri all’attrice inglese Courtney Cox, ora 59enne, mentre la collega americana Helen Hunt taglia il traguardo delle 60 primavere. Rientriamo in Italia: festeggia 25 anni il velocista Filippo Tortu, grandissimo talento dell’atletica che nel 2018 si segnalò come primo velocista capace di scendere sotto i 10’’ sui 100 metri. Da uno sportivo all’altro: domani, venerdì, compleanno anche per Giacomo Agostini, mito del motociclismo: per lui sono 81. Auguri!