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«scuole inclusive e museo del fungo: ceva guarda avanti»

Spazi innovativi al Momigliano. E si prepara già la festa autunnale. Ne parla il sindaco Bezzone

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Ogni settimana la Gran­­da ci dà la possibilità di raccontare tante sto­rie che parlano di eccellenza. In campo imprenditoriale, eco­no­mico, fi­nanziario ed enogastronomico. Ma non solo. La storia che approfondiamo in queste pagine arriva da Ceva e ri­guarda l’eccellenza educativa e, nello specifico, i servizi del­l’I­stituto Compren­si­vo Momi­glia­no. Qui so­no stati realizzati l’Aula delle Emo­zioni, l’Aula Lo Sport è per Tutti e il La­bo­[email protected], spazi all’avanguardia, spe­cie sul fronte dell’inclusività. Sono stati inaugurati lunedì 5, alla presenza, tra gli altri, del dirigente scolastico Bru­no Gabetti, del sindaco di Ceva Vincenzo Bezzone e di Ezio Ra­vio­la, presidente della Fonda­zione Crc, l’ente che ha sup­portato il Comune nel progetto.
Sindaco Bezzone, emozionato per l’inaugurazione?
«Sono orgoglioso di aver potuto inaugurare i nuovi locali dell’ex direzione didattica. Ritengo che im­piegare risorse economiche nella scuola e nella didattica sia un investimento per il futuro dei ra­gazzi e, più in generale, per il futuro delle nostre comunità».
Crede molto nella formazione.
«Come ho ricordato ai ragazzi presenti all’inaugurazione, la scuola non è un obbligo ma un’opportunità e, quindi, non bi­sogna sprecarla. Con questo progetto, non si è voluto solo creare un ulteriore spazio in termini di superficie, ma potenziare l’aspetto inclusivo della scuola».
Quali saranno i principali be­nefici per gli studenti?
«Avere una scuola all’avanguardia ci consente di elevare la qualità dell’insegnamento e, di conseguenza, quella dell’apprendimento, in modo da preparare al meglio i ragazzi al successivo per­corso formativo».
Una battuta sui nuovi spazi?
«Le dotazioni informatiche consentiranno di seguire al meglio bambini con esigenze educative speciali; in generale, i locali curati e attrezzati con una particolare attenzione determineranno un ambiente confortevole e idoneo per qualunque necessità. Lo spazio dedicato all’alfabetizzazione, poi, consentirà un maggiore aiu­to per quanto riguarda l’apprendimento della lingua italiana, progetto che il Comune di Ceva ha già condiviso lo scorso anno concedendo un contributo economico alla scuola».
Inoltre c’è l’Aula delle Emo­zioni. Ce ne vuole parlare?
«Si parla sempre più spesso della necessità di impiegare psicologi nelle scuole. Ebbene, qui abbiamo un’aula dedicata, ideata per il confronto, la prevenzione del bullismo, il disagio scolastico, un laboratorio di educazione civica, il tutto pensato per il benessere psicologico degli alunni. I nuovi spazi sono stati concepiti per non lasciare indietro nessuno».
Un bel traguardo per Ceva.
«Sì, il risultato di un bel lavoro di squadra. A questo proposito ri­volgo un ringraziamento particolare alla Fondazione Crc e al presidente Ezio Raviola, per il prezioso contributo, ai miei colleghi dell’Amministrazione Comu­na­le, al segretario comunale Carla Bue, ai dipendenti dell’Uf­ficio Tecnico comunale, al preside Bru­no Gabetti, al vicario del Di­rigente Elisabetta Porro, a tutti i do­centi e agli studenti».
Ceva, intanto, continua a fare rima con… fungo.
«È il nostro prodotto distintivo. Ci puntiamo molto e, a settembre, contiamo di aprire, nell’ex convento dei frati Cappuccini, il museo dedicato».
Che museo sarà?
«Sarà un museo dinamico, coinvolgente ed emozionale, grazie anche alle soluzioni di realtà aumentata che sta mettendo a punto il team di professionisti a cui abbiamo affidato il progetto: si tratta dello stesso studio che ha curato le ambientazioni alla Reg­gia di Venaria».
Sarà la punta di diamante della Mostra-Mercato.
«Sì, ma non l’unica. Abbiamo intrapreso un percorso volto a innalzare la qualità dell’evento. Dopo il rinnovo del brand, la risistemazione degli spazi, il successo dell’area sportiva, ci saranno tante altre novità».
Qualche anticipazione?
«Aumenteranno gli espositori, che saranno tutti rappresentativi delle eccellenze del territorio. Poi vorremmo introdurre un’applicazione e nuove attrezzature per facilitare l’accesso alla gastronomia. E pensiamo anche a un disciplinare di materie prime da condividere con i ristoratori della zona, a vetrine a tema, a fattorie aperte al pubblico, a laboratori per i bambini, ad attività nel bosco con il Gruppo Micologico, a cene didattiche».
Abbiamo già l’acquolina…
«Siete invitati, assieme ai vostri lettori e a tutti i cuneesi. E non solo. Appuntamento al terzo weekend di settembre. Ma già con il secondo partirà la festa».

BaNNER
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