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Studio Reverdito Alemanno «Intelligenza Artificiale alleata del sorriso»

A Cuneo Matteo Reverdito ed Eliana Alemanno presentano nuove soluzioni personalizzate per adulti e bambini

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Immaginate che il vostro dentista venga a visitarvi a casa vostra, e controlli se il trattamento in corso sta procedendo bene mentre siete seduti sul divano. Oppure in ferie, in spiaggia, al lavoro dall’altra parte del mondo… e lo fa ogni settimana. Impossibile? Non nello Studio Reverdito Alemanno di Cuneo (corso Nizza, 6; tel. 0171-696911) dove l’Intelligenza Artificia­le e le moderne tecnologie sono da tem­po loro alleate per la cura del sorriso.
«Mettiamo subito in chiaro un aspetto: in nessun caso l’Intelligenza Artificiale può sostituire il ruolo di un dentista, la sua esperienza, la sua preparazione – spiega il dottor Matteo Reverdito, titolare dello Studio insieme alla collega e compagna di vita Eliana Alemanno – ma può essere un valido alleato che ci permette di migliorare ulteriormente la salute dei nostri pazienti».

In che modo utilizzate l’intelligenza artificiale nello Studio Rever­dito Alemanno?

«L’IA ci permette di seguire i nostri pazienti costantemente, ovunque siano, con un’analisi minuziosa della salute delle gengive, l’igiene, la posizione dei denti, ecc. Non può ovviamente vedere tutto, ma ci permette di seguire meglio l’andamento delle cure e raggiungere più velocemente i risultati perché abbiamo la possibilità di intervenire prontamente se qualcosa non segue i piani. Per esempio durante lo spostamento dei denti abbiamo progetti tridimensionali che guidano i denti a destinazione senza bisogno che noi interveniamo direttamente nella bocca durante il trattamento, ma è importante monitorare costantemente per essere sicuri che tutto proceda secondo il progetto, altrimenti si perde tempo o si manca il risultato. Questo non può più capitare».

«Sempre che – precisa il dottore – la diagnosi e il piano di trattamento siano stati studiati da un medico davvero esperto in queste nuove tecniche, che seguono regole diverse dai trattamenti tradizionali. Non esiste infatti nessun software automatico o medico oltreoceano che possa farlo al posto nostro. Le mascherine sono preparate da tecnici informatici dell’azienda produttrice, come quelli che ci installano Windows nel PC per capirci, non da medici. Il risultato e la stabilità nel tempo dipendono sempre dalla preparazione del medico che prescrive il trattamento, ma comunque gli strumenti che questi usa possono aiutare a rendere il percorso più sicuro, comodo e veloce. Così come una Ferrari è un mezzo molto valido e tecnologico, ma senza un bravo pilota non arriverà mai al traguardo e sbatterà probabilmente da qualche parte».
«E anche la vita in studio è diventata più tranquilla e piacevole perché intercettando buona parte delle problematiche sul nascere azzeriamo quasi gli appuntamenti in urgenza e questo vuole anche dire eliminare le attese dei pazienti per l’accavallarsi degli appuntamenti imprevisti».

Un sistema utilizzato sia per i bambini che per gli adulti?

«Certamente. Lo sapete che adoriamo i bambini e il nostro percorso digitale ci permette sia di seguire e spingere a collaborare i piccoli pazienti, attraverso l’utilizzo di un’app e di una messaggistica istantanea; sia allo stesso tempo di rassicurare i genitori che sanno di poter contare su un controllo costante e su un sistema di report realizzato dopo ogni scansione e inviato via mail, potendo così vedere direttamente l’andamento del trattamento. Per gli adulti invece, l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, dona un senso di sicurezza in cui ogni eventuale problematica visibile viene intercettata e trattata in tempi rapidi, riducendo così urgenze, dolori, o perdite di tempo».

Dall’impronta ai controlli, tutto in digitale quindi?
«In realtà persino la firma dei documenti è digitale per ridurre l’uso di carta – scherza il dottor Reverdito -: l’intero percorso del paziente nel nostro studio è in qualche modo legato al digitale. Raccogliamo i dati su un tablet, facciamo le impronte dei denti con una telecamera, creiamo un modello tridimensionale della bocca del paziente per progettare il trattamento, riusciamo già in prima visita a simulare il suo sorriso alla fine del percorso, possiamo accelerare i movimenti con la biostimolazione e seguirli a distanza con l’Intelligenza Artificiale. La nostra ortodonzia possiamo dire che sia “digitale” dall’inizio alla fine e la nostra esperienza ultraventennale ci permette d’altra parte di non farci controllare dalla tecnologia ma di sfruttarla per raggiungere con ancora più tranquillità i risultati di qualità a cui siamo abituati».

BaNNER
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