Storia di Baladin e di un’amicizia

Dalla carovana circense a Piozzo nel 1984 alla rivoluzione della birra artigianale nel 1986: quel legame tra Musso e Rouline. Ora il nuovo show all’Open Garden. Con le galline

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Può un’amicizia na­scere nel 1984, durare fino ad ora ed avere come ca­ratteristiche principali birra, circo e galline?
Se lo chiedete a Teo Musso e François Rouline la risposta è certamente positiva.
C’è poco da introdurre per raccontare il primo, che da Piozzo nel 1986 ha dato il via al concept e alla rivoluzione della birra artigianale. “Le Baladin” è un nome ormai noto, ma com’è nato? Il suggerimento arrivò proprio da François, artista francese, che lo propose al giovane Teo. I due si erano conosciuti un paio di anni prima, nel 1984, quando la carovana del circense giunse a Piozzo per una serie di spettacoli.
Ancora in cerca di un modo per dare una “scossa” alla sua vi­ta e a quella del paese, Teo rimase af­fascinato dalla figura di François e dal suo modo di vivere, ma soprattutto dalla sua capacità di elettrizzare gli abitanti della piccola cittadina. Lo stesso Teo ha poi confessato che da quell’esperienza nacque in lui il desiderio di creare qualcosa per ridare vita a sua volta a Piozzo. Il resto, a partire dal 1986, è storia nota.
La traduzione letterale di “baladin” è “cantastorie”, ma il nome ha richiami più ampi, arrivando fino alle opere di Apollinaire e Baudelaire, per descrivere un artista di strada a tutto tondo. Ed è proprio ciò che è François Rouline, poliedrico personaggio che nel 1976 fondò il “Cirque Bidon”, un circo basato sulla giocoleria, sull’arte e che nei suoi spostamenti durante le tournée si muove a piedi, con 12 carrozzoni trainati da altrettanti cavalli. Capello lungo, barba fluente e occhi che ancora oggi sono pieni di fuoco, François è l’anima del “Cirque”, letteralmente nato dalle sue mani.
Fu infatti lui a montare a mano le prime strutture e i primi carrozzoni, portando in scena in prima persona il suo spettacolo con la sola assistenza della compagna e di un tecnico. Quasi mezzo secolo di passi dopo il circo si compone di 15 artisti tra suonatori e performer. Uno sviluppo lento, così come la lentezza è un po’ la raison d’être del circo e dei suoi componenti. È lo stesso François a spiegare come ha messo tutta la sua vita in questo sogno, sapendo che ci sarebbe voluto molto tempo per vederlo realizzato. Ma ci vuole tempo per co­struire cose che nel tempo durino, e di ciò è sempre stato consapevole, gustandosi fino in fondo la crescita della sua creatura.
Il “Circo Bidone” ebbe sempre più popolarità negli anni, ma senza cercarla, fedele alla sua filosofia del vivere ciò che succede e del proporre sempre spettacoli capaci di toccare il cuore di chi li guarda, senza lasciarsi trasportare dal proporre numeri solo per me­ro sfoggio di abilità. La compagnia era stata anche chiamata per le celebrazioni del centenario della nascita di Federico Fellini ad inizio 2020, ma il Covid fece saltare tutto.
Si arriva dunque ai nostri giorni, con la scelta di Fran­çois (ormai 78enne) di fare un passo di lato, e di curare per l’ultima volta la creazione a tempo pieno di uno spettacolo, nel ruolo di direttore artistico. Qui arriva la proposta di Teo: perché non prendere residenza al Baladin Open Garden e in quel contesto ideare, plasmare e portare in scena quest’ultima meraviglia?
La compagnia è dunque arrivata a Piozzo due giorni dopo Pasqua e in questo mese ha lavorato alla creazione di “Chacun ses rêves” (“A ognuno i suoi sogni”), lo spettacolo che andrà in scena per la prima volta dal 16 al 21 maggio proprio al Baladin Open Garden, prima di 70 repliche che andranno in scena poi in tutta Italia grazie alla produzione di Ater Fondazione e Teatro Necessario Circo.
E le galline? Anche loro sono parte integrante del “Cirque Bidon” fin dalla sua nascita. Prima facevano parte della compagnia come semplici produttrici di cibo, ma lentamente François ha iniziato ad addestrarle ed ora anche loro propongono in pista un saggio della loro abilità.
Per un’occasione così importante Teo ha voluto rendere omaggio all’amico, comportandosi ancora una volta da perfetto padrone di casa. Per l’occasione ha creato una limited edition (2.000 pezzi) della Baladin Super in lattina. La grafica è stata curata dall’artista Gabriella Piccatto e rappresenta proprio il manifesto dello spettacolo del circo a Piozzo. La birra sarà venduta dalla compagnia durante gli spettacoli e sull’eCommerce Baladin.
Ma non basta. Per tutte le serate dell’esibizione sarà aperta al pubblico nei locali della cascina una mostra di dipinti della stessa artista (acquerelli e pitture a olio) intitolata “La poesia del Cirque Bidon”. Nei tratti dell’artista si potrà notare il desiderio di mostrare il profondo legame che c’è tra Teo e François, nato nelle circostanze di un remoto 1984 e cementatosi nel tempo nel nome di birra, circo e… galline.

“Chacun ses rêves” fino al 21 maggio

“Chacun ses rêves” andrà in scena tutti i giorni dal 16 al 21 maggio al Baladin Open Garden di Piozzo. Lo spettacolo inizia alle ore 21. I biglietti sono disponibili sul circuito Vivaticket o acquistabili in loco fino ad esaurimento posti. Il costo è di 15€ per gli adulti e di 10€ per gli under 12.