Oderda la vende, Oderda la riacquista

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2006: l’Amministrazione comunale decide di vendere ai privati Villa Cayre per la cifra di 100.207 euro. L’assessore alle Finanze era allora Valerio Oderda.

11 aprile 2023: Valerio Oderda, rimasto sindaco per soli 38 voti, decide di riacquistare una parte di quella stessa Villa Cayre per la cifra di 49.800 euro più spese accessorie. Un’edificio in stato di completo abbandono che l’ultima perizia, datata 2018, definisce in condizioni “pessime”.

In Consiglio comunale la maggioranza ha alzato la mano compatta a favore del riacquisto, esercitando il diritto di prelazione su due dei tre lotti all’asta fin dal 2017 (il terzo lotto resta a privati perché nel 2019, sempre l’attuale sindaco non aveva ritenuto di esercitare alcuna prelazione).

La minoranza ha invece espresso voto contrario per un’operazione immobiliare che, secondo il capogruppo Patrizia Gorgo, “è un salto nel buio con troppi dubbi ed una spesa che oggi è ad esclusivo carico dei cittadini”.

“Il buon senso vorrebbe che un’amministrazione prima facesse un progetto di recupero, poi trovasse le risorse e solo dopo si procedesse ad un’acquisizione – spiega ancora Patrizia Gorgo – qui abbiamo invertito i passaggi senza avere certezze riguardo all’utilità di questo acquisto”.

“Nel Consiglio comunale, come rappresentanti dei cittadini, abbiamo chiesto al sindaco come pensi di trovare i soldi per la messa in sicurezza e la ristrutturazione dell’immobile, se intenda riacquistare dai privati anche la porzione mancante, su quale utilizzo si vorrà fare della Villa e su come si vorrà gestirla – incalza il consigliere di minoranza Andrea Maero – ma nessuna di queste domande ha ricevuto risposta”.

Per il gruppo di minoranza le sempre poche risorse a disposizione del Comune debbano essere indirizzate su progetti più importanti ed urgenti per i cittadini racconigesi. Conclude Maero: “sono tanti gli immobili comunali in stato di degrado, a cominciare dalla casa di riposo Villa Biancotti Levis, chiusa tre anni fa, dai plessi scolastici, dalla Chiesa di Santa Chiara, dal nuovo tetto dell’ala comunale inaugurato da appena un anno e che già presenta infiltrazioni preoccupanti, o dal muro del magazzino comunale crollato in via dei Salici nel gennaio del 2021”.