27.820 assunzioni previste dalle imprese piemontesi a marzo 2023

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Sono circa 27.820 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per marzo 2023, valore che sale a 80.220 se consideriamo l’intero trimestre marzo-maggio 2023, 6.160 assunzioni in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (+8,3%).

La crescita delle previsioni di assunzione rinforza i segnali positivi che arrivano dall’andamento del PIL, della produzione industriale e del commercio estero, risultati che in quest’inizio del 2023 sembrano allontanare i timori di recessione, confermando un trend, sebbene debolmente, ancora espansivo.

Questi sono alcuni dei dati, contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, basato sulle interviste realizzate su un campione di d’imprese nel periodo 26 gennaio 2023 – 13 febbraio 2023.

Il 73,9% delle entrate delle aziende piemontesi riguarderà lavoratori dipendenti, il 17,2% lavoratori somministrati, l’1,9% collaboratori e il 7,0% altri lavoratori non alle dipendenze. 

La domanda di lavoro a marzo 2023 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 60% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 29% dei casi e dai contratti di apprendistato con il 9%. Pesano, infine, il 2% gli altri contratti.

Delle 27.820 entrate previste in Piemonte nel mese di marzo 2023 il 16% è costituito da laureati, il 30% da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 20% e il 33%.

Considerando complessivamente i dati del trimestre marzo-maggio 2023 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 52.210 entrate, il 65,1% del totale (2.580 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 28.010 entrate, generando circa il 34.9% della domanda totale del trimestre e segnando un incremento proporzionalmente più cospicuo, pari a +3.580 entrate rispetto al periodo marzo-maggio 2021. Nel dettaglio 20.730 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 7.280 quello edile.

Tra i servizi si rileva un forte interessamento del comparto del commercio con 10.470 entrate previste nel trimestre in esame, pari al 13,1% delle 80.220 entrate complessive, dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici (10.730 entrate) e dei servizi alle persone, con 9.260 assunzioni (11,5% del totale).

All’interno del comparto industriale si distinguono il settore edile (7.280 assunzioni nel trimestre) e le industrie meccaniche ed elettroniche (6.110 entrate previste).

Il 22% delle entrate previste a marzo 2023 nella nostra regione sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 21% a dirigenti, specialisti e tecnici. Gli operai specializzati e conduttori di impianti genereranno il 32% delle entrate e solo il 10% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici produrranno il 15% delle assunzioni del mese.

 

Per una quota pari al 33,0% (era il 30% a marzo 2022) le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni; percentuale che sale al 44,6% per l’area commerciale e della vendita e scende al 28,6% per l’area della logistica. Nel 18% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.

Per il 62,9% delle entrate viene, inoltre, richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore.

A livello di area di funzionamento il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione servizio (44,1%), seguita dall’area commerciale e vendita (17,9%) e da quella tecnica e di progettazione (15,7%). L’area della logistica pesa il 12,4%, mentre l’area amministrativa e finanziaria e l’area direzionale generano rispettivamente una quota pari al 5,1% e 4,7% delle assunzioni previste.

A marzo 2023 la difficoltà delle imprese a reperire i profili ricercati riguarda il 49,6% delle entrate previste, dato superiore a quello medio nazionale del trimestre (47,4%). La mancanza di candidati si conferma la principale motivazione del mismatch (33%) e risulta in crescita rispetto allo scorso anno (42,8%), mentre restano pressoché invariate le altre motivazioni.

Le professioni più difficili da reperire in regione a marzo 2023 sono: Operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (81 aziende su 100), Meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse e mobili (73 aziende su 100), Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali, con 73 aziende su 100 che dichiarano di aver difficoltà a trovare tali professionalità, Personale non qualificato nell’agricoltura e nella manutenzione del verde, con 220 figure ricercate e una difficoltà di reperimento del 72%, Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (70%), Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica con circa 610 figure ricercate dalle aziende e una % di difficoltà di reperimento del 69%.

Per quanto riguarda i titoli di studio, a livello universitario la difficoltà maggiore si riscontra nel trovare laureati in scienze matematiche, fisiche e informatiche (78% di difficile reperimento). A livello secondario la difficoltà di reperimento è superiore per l’indirizzo socio sanitario (71%) e per l’indirizzo turismo, enogastronomia e ospitalità (70%). Tra le qualifiche professionali mancano elettricisti (68% la difficoltà di reperimento).