Bottero: «Se non piove, per il 2023 c’è il rischio di una stagione peggiore di quella passata»

Le preoccupazioni di Fabio Bottero, presidente Cia della zona di Mondovì e titolare di un’azienda di una settantina di ettari a Carrù...

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Fabio Bottero, 43 anni, è titolare di un’azienda agricola a Carrù, costituita da una settantina di ettari: la metà coltivata a noccioleti. Dal dicembre 2021 è stato confermato presidente Cia della zona di Mondovì.

Come è andata la stagione produttiva 2022 per l’area di cui è rappresentante?
Risponde Bottero: “Un disastro per tutti i settori. Abbiamo patito l’aumento dei costi energetici e delle materie prime per la guerra tra Russia e Ucraina, ma soprattutto a causa della siccità. I cereali e i foraggi hanno reso un 50% in meno. Gli allevatori, per alimentare gli animali hanno dovuto acquistare alti quantitativi di prodotti, come il mais, all’esterno dell’azienda. Pagando dei costi altissimi. Così come sono saliti alle stelle i prezzi dei mangimi. Per quanto riguarda i noccioleti, soprattutto gli impianti con più anni, in alcune aree si è perso il 70% delle piante. Sono seccate. Ce ne stiamo accorgendo bene ora attraverso l’intervento di potatura. E’ vero che i polloni ricacceranno da sotto, ma ci andranno come minimo tre anni per andare di nuovo in produzione. E, comunque, un buon numero di noccioli li perderemo per sempre. Nei vigneti, poi, l’ha fatta da padrone la flavescenza dorata: una malattia che ha causato molti danni”.

A questo punto, con quali prospettive parte la stagione 2023?
“Forse si risolverà il problema dei costi energetici, ma c’è bisogno di pioggia, a breve e in modo abbondante, perché altrimenti si prepara un’annata peggiore di quella passata. Le falde acquifere si sono abbassate di 3-4 metri. Abbiamo sorgenti storiche che ormai si presentano completamente asciutte. Se non ci saranno precipitazioni, in alcune zone si dovranno cambiare le colture: ad esempio il mais non può sopportare un altro anno a “secco”. Ed esiste il rischio di non avere l’acqua anche per abbeverare gli animali negli allevamenti. La siccità ci sta devastando. Siamo preoccupati. Senza acqua l’agricoltura non vive e con le favole non si campa”.