la solidarietà del piemonte per turchia e siria

La nostra regione è in prima linea al fianco delle popolazioni devastate dal terremoto

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La Regione Piemonte ha messo a disposizione del Diparti­mento di Protezio­ne Civile nazionale l’ospedale da campo Emt2 che verrà impiegato per l’emergenza terremoto in Turchia e Siria.
«Ancora una volta il Pie­monte è in prima linea per dare il proprio aiuto di fronte a questa enorme tragedia – ha dichiarato il presidente della Regione Alberto Cirio -. Nei nostri occhi ci sono le immagini strazianti di ciò che è accaduto e inviamo questo ospedale che rappresenta una eccellenza in Europa nella speranza che possa dare il massimo supporto per salvare delle vite». Nel momento in cui scriviamo questo articolo si stanno completando le operazioni di assemblaggio del materiale, che verrà im­barcato a Brin­disi su una nave militare italiana. L’opera­zio­ne si avvarrà del supporto di una équipe specializzata di medici e infermieri del reparto di Maxiemergenza della Re­gione Piemonte, con il coordinamento di Mario Ra­violo. «Rispondiamo con tempestività alla chiamata di soccorso del Meccanismo Eu­ropeo di Protezione Civile – ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, con il contributo di un collaudato staff di professionisti della Maxi­emer­genza Regionale, già impegnata in più occasioni in analoghe missioni internazionali. L’intervento è coordinato dal Dipartimento di Pro­tezione Civile nazionale, con il quale stiamo seguendo passo per passo l’evoluzione della situazione, in rapporto alle necessità logistiche ri­chieste sul campo».
La struttura in dotazione alla Maxiemergenza della Re­gio­ne Piemonte è una delle dodici certificate Emt2 in tutto il mondo. Opera da anni negli scenari delle catastrofi internazionali, con una squadra medico-chirurgica di altissimo livello professionale.
Due anni fa, il team è intervenuto in India e precedentemente in Mozambico e in diversi altri scenari di crisi internazionali.
Si sono inoltre imbarcati sulla nave San Marco della Marina Militare partita dal porto di Brindisi i primi volontari del comparto dell’Ales­sandrino, che affiancheranno il Diparti­mento di Protezione Civile nazionale nel montaggio dell’ospedale da campo Emt2 per l’emergenza terremoto in Turchia e Siria.
«Il Piemonte anche questa volta si è prontamente attivato – ha evidenziato l’assessore alla Protezione Civile del Piemonte, Marco Gabusi -. Come già accaduto in Mo­zambico nel 2019 e in altri scenari di crisi internazionali il Coordinamento piemontese si è dato disponibile a intervenire nell’immediatezza».
«I volontari degli otto Coordi­namenti regionali si sono messi in viaggio verso Genola e altri da Levaldigi per essere tutti ad Alessandria e proseguire poi in direzione Brindisi – entra nei dettagli Marco Fassero, presidente del Coor­di­namento Regionale di Pro­tezione Civile del Pie­monte – Infine, l’imbarco con la Ma­rina Militare per raggiungere la Turchia».
La missione sarà coordinata da Andrea Morchio, che ha ordinato la trasferta e guiderà sul campo la squadra. «Scen­derò in campo a fianco dei volontari piemontesi e del personale sanitario fino a quando ci sarà bisogno», ha rimarcato Morchio.
I volontari del Coordina­mento piemontese di Pro­tezione Civile si occuperanno della logistica per il trasporto e il montaggio dei dodici moduli prefabbricati che diventeranno l’ospedale da campo dell’emergenza: «In tutto sono 44 volontari e 21 mezzi – continua Fassero -. Portiamo piccoli escavatori e macchine preposte al movimento del terreno in modo da aiutare nell’allestimento del campo. I volontari sono elettricisti, idraulici, ma anche traduttori e personale formato alle azioni di emergenza da campo per il 118».
I volontari faranno da supporto nell’allestimento dell’ospedale ai medici e infermieri arrivando con le navi ad Antiochia, nel porto Alessan­dretta. Conclude l’assessore regionale del Pie­monte, Marco Gabusi: «La nostra Protezione Civile è addestrata ormai da tempo per affrontare tempestivamente le emergenze. È previsto un rientro dalla Turchia entro circa dodici giorni, ma saremo costantemente in contatto e pronti a intervenire con maggiori aiuti».