A San Giovenale assolata e partecipata festa del Gruppo Alpino peveragnese

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Il «Gruppo Alpini» di Peveragno (anche colonna portante della locale «Protezione Civile») ha chiuso il suo «Tesseramento 2023» (bollino a 20 euro), partito a gennaio, con sede aperta i sabati pomeriggio e le domeniche. Ultimo momento è stato lo scorso 12 febbraio, durante la annuale «Festa sociale»: si poteva ancora aderire (solerte Donato Pellegrino a segnar tutto e tutti) al mattino, davanti ai locali parrocchiali di San Giovenale.
Il «pranzo», che ritornava, dopo la «pausa pandemica, è stata anche «Giornata del Ricordo», aperta a tutti, amici e famigliari.
Stavolta l’appuntamento (allargato a tutta la popolazione), itinerante, è stato, appunto, in frazione San Giovenale, nel mattino, con ritrovo dei partecipanti sul sagrato (e rinfresco).
Ottima è stata la partecipazione. In una frazione pavesata di bandiere e striscioni.
Si son ritrovate tante «Penne Nere», anche di Comuni vicini (e meno, si notavano presenze dalla Valle Maira), con un «aperitivo» (pane, affettati, dolci, vino e vin brulè) nella piena e generosa tradizione delle Penne Nere…
Cerimoniere Gabriele Macagno, vi son stati alzabandiera ed omaggio ai Caduti della frazione, con benedizione del locale parroco, don Fulvio Dossetto (che, come gli è caro, ha ricordato l’importanza della difesa dei valori e delle radici della «Civiltà cattolica», citando i «Patroni d’Italia» San Francesco D’Assisi e Santa Caterina da Siena).
Il capogruppo, Maurilio Ferrua, ha fatto intervento soddisfatto e commosso, anche dai ricordi di un giovanile, precedente, raduno a San Giovenale. Ha ringraziato tutti.
Il Sindaco ha fatto notare l’importanza dell’impegno sociale delle Penne Nere, ricordando solo l’aiuto alla Amministrazione ad istallare le luminarie natalizie. Ha parlato di una «utilità» dello «spirito alpino», da conservare, anche attraverso gli «amici», ancor più in tempo di pace che di guerra…
Il Saluto della sezione è stato portato dal vicepresidente Juri Dotta, che ha ricordato l’impegno alpino (molto forte a Peveragno) nella Protezione Civile, il piacere che è sempre per lui essere a Peveragno… Non si è trascurato di rammentare come bene sia stata vissuta la «Adunata» degli «Alpini DOC», cuneesi, rinviata per due anni e poi tenuta, ai piedi della Bisalta, in assolatissima domenica ormai più estiva che primaverile, organizzata in maniera impeccabile dai peveragnesi.
Dotta ha pure sollecitato il massimo impegno e la massima partecipazione, quest’anno, alle celebrazioni del centenario dalla fondazione della Sezione di Cuneo, avvenuta nel 1923.
Nella predica in Parrocchiale don Dossetto ha ricordato, oltre al beato cappellano alpino don Carlo Gnocchi (tanto amato dalle «Penne Nere»), anche il beato Andrea Bordino di Castellinaldo, di origine contadina, alpino (soldato e prigioniero in Russia), fervidamente religioso, infermiere al Cottolengo di Torino (diventato «Fratel Luigi del Cottolengo»), morto di leucemia nel 1977 (dopo due anni di sofferenza), elevato agli onori degli Altari nel 2015…
Ben una ottantina (dati i tempi «post pandemici» non certo poco) son stati i partecipanti al successivo convivio allo «SMAC» peveragnese (raffinato e tipico menù piemontese), tra allegria e canti…
Nelle attuali riunioni del Gruppo si sta affrontando l’argomento della partecipazione alla grande «Adunata Nazionale» alpina del prossimo maggio, ad Udine, che altri han già pressoché definito… I peveragnesi si confermano non certo i più «caldi» verso queste adesioni: le distanze si sommano ad età medie che si alzano (ed al fatto che molti alpini peveragnesi son di origini agricole ed in quei giorni i lavori da far nei campi, in piena primavera, son tanti)… Qualcuno, da Peveragno, come sempre, comunque, ad Udine, ci sarà… E tanti sfileranno con le divise gialle della «Protezione Civile», in testa alla «Sezione»…