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Direttore Puppione è stato bello camminare insieme

Il nostro omaggio al giornalista che ha condiviso fino al 2020 il percorso di crescita della Rivista IDEA guidando la redazione

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In questi tristi momenti, è difficile trovare parole nuove e sentimenti di­versi da quelli che ho già letto, in questi giorni, su giornali e siti della nostra provincia. Chi ha avuto modo di conoscere Claudio Puppione lavorando fianco a fianco con lui per molti anni, non può che riconoscergli tanta capacità e tanti meriti. Con la Rivista IDEA ha collaborato in qualità di direttore responsabile per 11 anni per poi trasferirsi a Cuneo presso l’ufficio stampa di Confindustria con le stesse mansioni.

Non potrò mai dimenticare quel giorno di fine gennaio 2020 quando venne nel mio ufficio e mi annunciò le sue dimissioni. Mi spiegò nel dettaglio le ragioni ed i motivi della sua decisione, e dopo un attimo di sconforto, capii il suo stato d’animo e lo rassicurai dicendogli che poteva essere, umanamente parlando, una ponderata decisione. In certi casi, un momento di riflessione è sicuramente necessario. Con molto rammarico, ma anche con grande comprensione condivisi, dopo un lungo confronto, la sua scelta, anche se per noi di IDEA in quel doloroso momento del Covid, fu difficile assecondare questa sua inaspettata richiesta. È stato per la nostra rivista un grande e stimato Direttore. Le nostre strade, purtroppo, si sono divise e ognuno di noi ha portato avanti, nel tempo, i propri progetti. Davanti ad un fatto così grave come la malattia e poi la morte, oltre al grande rammarico, non possiamo che mettere in evidenza le sue capacità e so­prattutto la sua caparbietà e precisione nello svolgere il suo lavoro.

È stato un professionista puntiglioso che con la scrittura
ha realizzato i suoi sogni, senza dimenticare il legame
con il territorio e le sue origini

Grazie Claudio, la ricorderò sempre con grande rispetto.
Così come non posso dimenticare la tanta strada che abbiamo percorso insieme coinvolgendo lungo il nostro viaggio diversi collaboratori: Elisa Broccardo, Raf­faele Viglione, Romina Fer­rero…
Nell’editoriale del 12 marzo 2009 Puppione scriveva: «IDEA cercherà di puntare l’obiettivo sulle persone e sugli eventi della nostra provincia e non solo, sottolineandone in particolare le positività. Attenzione: niente “Tutto va ben madama la Marchesa”, giacché non viviamo in un mondo a parte e, quindi, siamo consci delle serie problematicità del momento, legate soprattutto alla crisi economica, con i suoi preoccupanti risvolti sociali. Ma questa terra e la sua gente hanno le… idee, le risorse umane e “ambientali” e le capacità per invertire la tendenza e riprendere la via dello sviluppo e della crescita collettiva, non solo quella materiale, senza contare il fatto che esistono importanti settori imprenditoriali e artigianali… Un occhio attento a quello che succede attorno a noi, specie se rientra nelle categorie del “bello” e del “positivo”, e uno che valicherà i confini della Granda, come IDEA ha fatto sin dall’inizio… Un settimanale che continuerà a essere quella “televisione su carta” immaginata dall’editore Carlo Bor­salino nel 1986, quando cominciò a diffondere la prima rivista interamente a colori della provincia».

E guardandomi indietro mi accorgo che sono stati anni in cui all’attività editoriale abbiamo affiancato momenti di intrattenimento capaci di coinvolgere i nostri lettori: dalla serata inaugurale al Teatro Sociale di Alba che celebrò il passaggio di IDEA tra i settimanali con ospiti Ivana Spagna e Michela Coppa, all’indimenticabile evento con Mogol; senza tralasciare gli “incontri in noir” ad Alba e Cuneo, con Biagio Fabrizio Carillo, A­lessandro Meluzzi, Roberta Bruz­zone…
A tutto ciò si aggiungano i volumi “Capo­saldo Cavour” a cura di Massimo Biagini e Matteo Mineo e il suo coordinamento editoriale al libro “Michele Ferrero e l’Alta Langa”, edito dalla Uniart, dedicato al grande industriale albese, alla cui stesura hanno collaborato lo stesso direttore Puppione oltre alla giornalista, Debora Schellino.
Poi, purtroppo, l’epilogo, il triste messaggio che annucia una di quelle notizie capaci di farti rimanere senza parole, e lasciarti affranto al pensiero di quanto sia breve e passeggera la vita di ciascuno di noi. E subito la mente corre alla sua famiglia, a Claudio Puppione, al silenzioso ma puntiglioso professionista, che con la scrittura ha realizzato i suoi sogni, non abbandonando mai con la mente e soprattutto con il cuore l’amata frazione Straderi di Neive.

BaNNER
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