A Ceresole d’Alba il 15 dicembre si presenta “Roero Terra Ritrovata”

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Sarà presentato giovedì 15 dicembre alle ore 21 nel Cinema parrocchiale di Ceresole d’Alba il n. 17 di Roero. Terra ritrovata, la rivista che dal 2008 racconta la storia e le storie del Roero. Con questo numero ha superato le 2000 pagine: dietro, tanta passione per la nostra terra, tanta costanza e anche fiducia nei lettori che sono andati sempre crescendo e aspettano con ansia l’appuntamento di dicembre.

La rivista, disponibile in tutti i paesi del Roero, si apre con una sezione molto importante sulla lenta presa di coscienza ecologica del territorio. Dai primi “no”, che si trasformano in lotte anche dure (nel 1982 si comincia Monteu, poi a Ceresole d’Alba e Pocapaglia) il “verde sapiente del Roero” diventa “Sì” sofferto, ma ragionato alla discarica del Mago, diventa il Consorzio Roero Verde e il parco forestale a Sommariva Perno, l’oasi di San Nicolao a Canale, l’area di Asfodelo a Pocapaglia: polmoni di verde e di natura che ormai ci invidiano tutti.

La sezione generale, al solito, va a scandagliare storie che partono dal Medioevo per venire quasi ai giorni nostri. E allora, ecco il “castello scomparso” di Castellinaldo, l’ultimo crociato in quel di Govone, la storia di un copista montatese con la “musica nel sangue”, la “conquista” di Pocapaglia e Sanfrè da parte di Bra nel 1928, la civiltà di osteria del Roero, fonte di cultura e tradizioni trasmesse ancora oggi.

Manca quest’anno la sezione dedicata all’Album di famiglia: nel centenario della nascita di Beppe Fenoglio, non si potevano dimenticare la sua linea materna roerina, delineata nella figura della madre Margherita Faccenda, e i riferimenti al paesaggio del Roero in alcune opere del grande scrittore albese.

L’ultima sezione, dedicata alle “rubriche”, si apre con un omaggio a Renato Bordone, il primo studioso del Roero che trovò nel Medioevo le radici di un territorio unico. Prosegue poi con l’arte, nel lungo e articolato pezzo sulla Confraternita di San Bernardino a Monteu Roero, e si conclude con la storia di Tommaso Villa, deputato di Canale, uomo dell’800 che proveniva dalle nostre terre, e portò in Parlamento il senso profondo dello Stato che ci ha sempre distinti.

Tante fotografie, molte delle quali inedite, arricchiscono poi tutti gli articoli e rappresentano sicuramente un valore aggiunto ad un lavoro serio, puntiglioso, proiettato verso la ricerca vera delle radici profonde del nostro territorio.

Pa.De.